
I campigiani finiti sott’acqua nel 2023 non hanno alcuna intenzione di mollare la presa "Bene i lavori di consolidamento degli argini, ma ancora troppa lentezza per avere i ristori".
Sono stanchi i campigiani che due anni fa hanno dovuto fare i conti con l’alluvione. Lo sono sicuramente quelli che fanno parte del Comitato alluvionati campigiani 2023 Il Racchio. Più delusi che arrabbiati, ma senza alcuna intenzione di mollare. Lo hanno detto a chiare note lunedì sera nel corso dell’assemblea in cui è stato fatto il punto della situazione dopo l’incontro con la Regione e la richiesta di accesso agli atti al Comune di Campi. Un centinaio i presenti, a fronte di circa 300 iscritti, in una serata che ha messo in luce soprattutto due aspetti: ok i lavori di consolidamento degli argini fatti fino a oggi, ma troppa, troppa lentezza per quanto riguarda i ristori che in tanti devo ancora avere. Anche degli altri comitati ovviamente. "Ci sentiamo presi in giro", questa la sintesi degli interventi fatti. Tremila euro a parte (entro 15 giorni sarà completato il pagamento a chi è ancora in attesa), come sottolineato dal portavoce del comitato, Leonardo Moroni, la questione più eclatante è quella relativa ai 5.000 del Cis, il cosiddetto Contributo di immediato sostegno. Fondi, questi, che arrivano dallo Stato e con "un iter lento e complesso", ha aggiunto Moroni, ‘accompagnato’ nell’occasione da Cristiano Targioni, anche lui membro del direttivo. In questo caso, infatti, è previsto un doppio controllo delle pratiche, prima del Comune – che dai riscontri effettuati dal comitato riesce ad asseverarne solo quattro al giorno – e Regione, che di fatto versa i soldi ricevuti da Roma. "Attualmente – spiegano – delle 229 domande inviate dal Comune, 160 sono state controllate a sua volta dalla Regione e solo 88 di queste sono pronte per il pagamento, mentre le altre sono state rimandate indietro".
E il primo dato che emerge è che a fronte dei moduli presentati, quelli che dichiarano i danni (in tutto 4.432), "sono troppo poche le rendicontazioni". Ma non è finita qui: "A causa della convenzione in essere, sempre per quanto riguarda il Cis, la Regione può procedere ai bonifici solo al raggiungimento di 500 domande ammesse (comprensive anche di altri territori alluvionati): abbiamo chiesto se questo limite può essere abbassato a 200", onde evitare di andare incontro a tempi biblici per avere quella che in tanti dei presenti hanno definito ironicamente come "una mancia" rispetto ai soldi realmente tirati fuori per riparare i danni subiti.
Il Comitato prende il nome del circolo dove si è svolta l’assemblea, nell’area compresa fra via delle Betulle, via degli Oleandri e via Palagetta, "una delle zone più basse sul territorio comunale", come sottolineato da Salvo Gaziano e Lucia Landi. Non a caso, in occasione dell’ultima ondata di maltempo, quella di metà marzo, non sono stati pochi quelli che hanno avuto a che fare di nuovo con l’acqua: già previsto un nuovo formulario per presentare i moduli. Infine un’appendice sui lavori e, in particolare, sul muro di via delle Corti: "Sono in corso le indagini di laboratorio – ha concluso Moroni – a seguito dei saggi fatti e la prossima settimana dovrebbero essere resi noti i risultati". I lavori dovrebbero partire entro il mese di giugno, si parla anche di un rialzamento del muro.