LORENZO OTTANELLI
Cronaca

All’epoca di Enrico Berlinguer: "Papà ha lottato tanto per la pace"

Inaugurata al Mandela Forum la mostra dedicata al segretario del Pci, alla presenza della figlia Bianca. L’esposizione, aperta fino al 5 ottobre, sarà accompagnata da dibattiti e incontri a partire da oggi.

In alto la mostra. A destra la giornalista, figlia del leader comunista, Bianca Berlinguer e Massimo Gramigni presidente dell’associazione Nelson Mandela

In alto la mostra. A destra la giornalista, figlia del leader comunista, Bianca Berlinguer e Massimo Gramigni presidente dell’associazione Nelson Mandela

di Lorenzo OttanelliFIRENZELui è sul palco in piazza Signoria. La manifestazione è enorme, su un tema pregnante e ancora attuale. È il 1980 e l’Unità titolerà ‘Duecentomila a Firenze per la pace. Fermiamo la corsa al riarmo’. È solo uno dei documenti della mostra ‘I luoghi e le parole di Berlinguer’, dedicata al segretario del Partito Comunista Italiano e inaugurata ieri pomeriggio al Nelson Mandela Forum con il presidente della Regione Eugenio Giani e la sindaca Sara Funaro, la figlia dello statista e giornalista Bianca Berlinguer, il presidente dell’associazione Nelson Mandela Massimo Gramigni, Ugo Sposetti per l’Associazione Enrico Berlinguer e Michele Ventura per il comitato politico a garanzia della mostra. Presente anche Alessandro Tomasi, candidato del centrodestra alle elezioni regionali, segno che la stima personale va oltre i colori e le casacche politiche.

"La mostra è molto seguita anche da ragazzi che sono nati molto tempo dopo la sua morte - ha detto Bianca Berlinguer ai giornalisti - Papà aveva a cuore tantissimo la causa palestinese. Le parole che vengono pronunciate in quegli anni potrebbero essere ripresentate oggi fedelmente in una situazione drammaticamente peggiorata".

L’installazione rimarrà aperta fino al 5 ottobre. È una mostra immersiva e interattiva che dialoga con l’oggi, che mette al centro la figura del leader del Pci in un racconto che parte dagli affetti, per continuare nella storia della dirigenza del partito, negli anni delle stragi, immersi in una dimensione globale. A legare tutto è la pace appunto: ne sono pieni i discorsi e i documenti. E in mezzo alle relazioni internazionali e la violenza politica, ecco una sezione dedicata alla Toscana. Perché qui, spiega il curatore della mostra Alessandro d’Onofrio, "Berlinguer ha presentato istanze che sarebbero diventate rilevanti a livello nazionale". E non è un caso che la mostra si chiuda davanti alle riforme adottate dall’Italia tra il 1968 e il 1984.

Tra i documenti, è impossibile non notare i contributi alla questione femminile, al lavoro e all’economia. Insomma, un viaggio nella più grande retrospettiva dedicata a Berlinguer e che arriva a Firenze dopo Roma, Bologna, Cagliari e Sassari. Una mostra che è anche una porta aperta ai dibattiti, con un evento al giorno alle 17,30, tra presentazioni di libri e talk pubblici. Oggi c’è ‘Dialoghi sulla Toscana e il Pci’ con dirigenti e amministratori locali, insieme a Fabio Mussi e Antonio Floridia. Lunedì 8 il ‘Dialogo sulla svolta nelle elezioni amministrative del 1975’ con Antonio Bassolino, Sara Funaro, Franco Camarlinghi, Luca Salvetti e Michele Ventura. Ed è proprio Michele Ventura a ricordare che "Per Enrico la pace si costruiva con il disarmo. In un tempo così carico di guerre come quello odierno, parlare dell’impegno di Berlinguer per la pace ha ancora più valore". Mentre Alessandro D’Onofrio parla dell’obiettivo della mostra, che è quello di "rendere omaggio a Berlinguer come politico e statista, ma anche di individuare la visione di Berlinguer in riferimento all’oggi" Il presidente dell’Associazione Nelson Mandela, Massimo Gramigni, conclude: "Questa mostra non poteva trovare luogo più adatto, sia per dimensione fisica che per l’alto valore simbolico del nome che porta".