TERESA SCARCELLA
Cronaca

Aggrediti per difendere le mogli. Le molestie, poi i pugni in faccia

Prima della lite una serata tranquilla con una coppia di amici in piazza della Libertà. Due feriti in ospedale. “Non ci sentiamo più al sicuro”

Intervenuta una volante della polizia (foto d’archivio)

Intervenuta una volante della polizia (foto d’archivio)

Firenze, 7 settembre 2025 – “Per la prima volta, in 37 anni, non mi sento al sicuro nella mia città”. L’amara ammissione è di un fiorentino che venerdì, alla fine di una serata trascorsa in compagnia, è stato aggredito alle spalle insieme all’amico, tutto per difendere le rispettive mogli. Un timore condiviso che ultimamente sta prendendo piede tra giovani e meno giovani, che ormai faticano a riconoscere una Firenze evidentemente incattivita. Reazione fisiologica dopo che un venerdì qualunque, al bar con gli amici di una vita, è finito a suon di sirene di ambulanza e polizia, regalando ai due una contusione al naso e una frattura all’orbita dell’occhio. Ma facciamo un passo indietro.

Il gruppo, due coppie tra i 35 e i 37 anni, stava tornando alla macchina dopo aver trascorso la serata al Deposito bagagli, locale in piazza della Libertà, tra drink e chiacchiere di fine estate. Era l’una e mezzo. “Una serata come tante altre, molto tranquilla – racconta la moglie – eravamo tornati dalle vacanze e ci si siamo rivisti con questa coppia di amici”. Quando in via Toscanelli hanno incrociato tre ragazzi, poco più che ventenni, che hanno iniziato a importunare verbalmente lei e l’amica.

“Camminavano davanti a noi e parlavano animosamente – continua – noi ci siamo zittite, loro si sono girati fermandosi. Nel superarli uno di loro ha iniziato a dirci “oh belle, che fate stasera“, niente di che, le classiche frasi fastidiose che abbiamo ignorato, continuando per la nostra strada senza nemmeno alzare lo sguardo. Per noi era finita lì”. A quella scena, però, avevano assistito i mariti, rimasti indietro.

“Il mio amico, nel passare davanti a loro, gli ha semplicemente detto di smetterla – aggiunge uno degli aggrediti – Gli ha fatto notare il loro atteggiamento fastidioso. Mentre uno di loro ci chiedeva scusa, un altro da dietro ci ha colpito all’improvviso, a pugni. Prendendo me alla testa, per fortuna non in pieno, al mio amico invece lo ha preso all’occhio”. Contusione per lui e frattura scomposta all’orbita per l’altro, probabilmente da operare.

“Noi non ci siamo rese conto di nulla – è il punto di vista della moglie – arrivate alla macchina ci siamo accorte della loro assenza. Così siamo tornate indietro e una volta girato l’angolo abbiamo visto questo ragazzo dimenarsi e inveire contro di loro. La mia amica, di getto, si è buttata in mezzo nel tentativo di allontanare il marito dai pugni, mentre io ho urlato minacciando di chiamare la polizia. A quelle parole sono scappati”.

Una manciata di secondi, una scintilla e da uno scambio di opinioni si è passati all’aggressione. “Ho provato a rincorrerli, ma sono stati più veloci di me - riprende l’uomo -. Tra l’altro anche loro erano nello stesso locale, seduti al tavolo accanto al nostro. Ma il titolare ci ha detto che era la prima volta che li vedeva, non erano clienti assidui. A quel punto abbiamo chiamato la polizia e l’ambulanza. I soccorsi ci hanno portato entrambi al Santa Maria Nuova. Io me la sono cavata con tre giorni di prognosi; il mio amico invece deve tornare fra qualche giorno in ospedale per capire se deve operarsi o meno”. Nulla di grave né di irreparabile. Ma rimane l’indignazione.

“Ho 37 anni ed esco da quando ne ho 12 – conclude l’uomo – di situazioni ne ho vissute, so bene com’è il mondo della notte, ma una cosa del genere non mi era mai successa. Anche prima potevano capitare i diverbi e le scazzottate, ma finivano davanti a una birra”. “È la prima volta che mi trovo in una situazione del genere - è il commento della moglie - Non ho mai avuto paura, sono sempre stata una persona dalla risposta pronta, ma qualcosa è cambiato. Non mi sento tranquilla, anzi mi sento ospite in casa mia, tra l’altro non voluta. L’ho detto anche l’altra sera, per me si chiude un capitolo”.