M. Serena Quercioli
Cronaca

Un regolamento per le antenne 5G. Il Comune “media“ con le società

Il consiglio comunale ha approvato due delibere distinte per fare ordine in questo difficile comparto. Il Comitato Stop5G però non ci sta: “Non era obbligatorio, è un regalo alle compagnie telefoniche”

Una manifestazione dei Comitati contro il posizionamento delle antenne 5G, collocate in aree pubbliche o private, perché ritenute troppo vicine alle case

Una manifestazione dei Comitati contro il posizionamento delle antenne 5G, collocate in aree pubbliche o private, perché ritenute troppo vicine alle case

Empoli, 27 luglio 2025 – Antenne, dislocazioni e salute dei cittadini. Il consiglio comunale con due delibere, ha approvato il regolamento per l’installazione e il programma degli impianti di telefonia con le rispettive controdeduzioni alle osservazioni presentate. Sono due interventi nel solco del progetto “Antenna trasparente“. Documentazione e programma erano stati presentati il 24 aprile scorso e pubblicati per 30 giorni per consentire osservazioni e proposte da parte dei cittadini. Ne sono arrivate 50, di queste una da parte di una società di telefonia mobile e una da parte di un comitato locale. A seguito dei pareri espressi sono state accolte, non accolte o accolte parzialmente. Molte controdeduzioni si sono concentrate sull’ipotesi di installazione in via Viaccia, alla rotatoria di uscita della Fi-Pi-Li, da parte di residenti nel comune di Empoli e di Montelupo Fiorentino. L’ufficio ambiente, con l’osservazione n. 51, ha proposto un sito alternativo: un terreno comunale maggiormente distante da quello individuato.

“Senza il Programma antenne – spiega l’assessora all’ambiente, Laura Mannucci – si assisterebbe al vero ‘Far West’ delle antenne, con gli operatori di telefonia che potrebbero posizionare i nuovi impianti dove vogliono o addirittura rivolgersi ai privati. Il Comune, quando ha potuto, è intervenuta nel modo più corretto possibile a tutela dei cittadini, spostando sia gli impianti di via Bertolaccini e Valentini, sia quello in via Viaccia, che in prima istanza creavano troppa preoccupazione nei residenti, dopo incontri avvenuti anche con la cittadinanza. Continuiamo a lavorare per la trasparenza e per la chiarezza, purtroppo gli strumenti a disposizione sono pochi e limitati, perché rimangono nelle mani dello Stato”.

Il Comitato Stop5G in una lunga nota riepiloga i passaggi dal 2012 all’ultimo anno. “La nostra proposta - scrivono - come quella dell’associazione Atto Primo, era chiara: approvare un buon Regolamento, ma nessun Piano delle antenne, perché non è obbligatorio e rappresenta solo un regalo alle compagnie telefoniche. Da ora in poi è chiaro che amministrazione e sindaco dovranno assumersi la piena responsabilità delle decisioni di installare antenne davanti alle finestre delle abitazioni. Non si potrà più attribuire la responsabilità né al governo Meloni né a quello Monti: quell’antenna l’ha decisa il Comune, lì, non altrove, per scelta autonoma. È falsa la motivazione secondo cui altrimenti la metterebbero su immobili privati”.