CARLO BARONI
Cronaca

La crisi del lusso frena la pelle. Alta gamma in vera difficoltà: “La conceria fra presente e futuro”

Il comparto strategico dell’economia della zona resta in sofferenza. Attesa per Lineapelle a settembre

Il settore conciario è uno dei motori dell’economia della zona: qui ci sono oltre 400 aziende fra Santa Croce, Ponte a Egola e Fucecchio, con circa 6mila addetti e un giro d’affari superiore al miliardo e mezzo di euro

Il settore conciario è uno dei motori dell’economia della zona: qui ci sono oltre 400 aziende fra Santa Croce, Ponte a Egola e Fucecchio, con circa 6mila addetti e un giro d’affari superiore al miliardo e mezzo di euro

Fucecchio, 6 agosto 2025 – La moda soffre ancora. E con lei la pelle che, per questa zona, è un motore economico fondamentale. La crisi è il risultato di una combinazione letale di fattori: conflitti internazionali, inflazione, instabilità geopolitica, ma anche mutamenti nei consumi. Il pubblico del lusso si mostra meno affezionato al prodotto fisico, e l’alto di gamma fatica a trovare un equilibrio tra valore e prezzo. Poi c’è l’apprezzamento dell’euro sul dollaro (+13% dall’inizio dell’anno alla fine di giugno). Una situazione, questa, che potrebbe frenare in modo sensibile l’export europeo verso gli Stati Uniti. Il problema è globale per il mondo della pelle.

Nel panorama generale segnato da una profonda stagnazione, nel 2024 il Brasile era riuscito a distinguersi – rileva in un approfondimento il magazine specializzato La Conceria –. La filiera conciaria brasiliana aveva chiuso l’anno con un aumento dell’export del 12,5% – si legge – . Un risultato anomalo, ma positivo, che sembrava indicare una via diversa. Nei primi cinque mesi del 2025, infatti, anche il Brasile ha visto una contrazione della domanda, registrando una flessione del 10,5%. Segno che la crisi, ormai, non risparmia nessuno. Anche la pelle italiana, colpita su tutti i fronti – moda, arredamento, automotive – continua a vivere una fase di grande difficoltà, osserva La Conceria.

Qualche dato? “Neppure i grandi gruppi del lusso quotati in Borsa mostrano segnali di inversione di tendenza. Il 2025 si profila, nella migliore delle ipotesi, come un anno piatto”. Intanto, anche i comparti dell’arredo – dopo il boom del 2020 – e dell’automotive, alle prese con crisi più profonde, non riescono a trainare la ripresa. È la “tempesta perfetta. Profonda, persistente”. In questo quadro molto difficile che il mondo locale della conceria – oltre 400 aziende nel nostro distretto che valgono circa 6000 addetti e un giro d’affari da oltre un miliardo e mezzo – sono andate in ferie. E in questo quadro fatto di brevi e deboli ripartenze e frenate improvvise, si preparano alla prova più importante, alla vetrina per eccellenza che darà un polso aggiornato del mercato e indicazioni sulle prospettive: Lineapelle, che si terrà dal 23 al 25 settembre negli spazi espositivi di Fiera Milano Rho. Tre giorni per mettere sotto la lente presente e futuro della filiera.

C. B.