
Quello che c'è da sapere sulla retribuzione (foto di repertorio)
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Inps, in Toscana i lavoratori domestici regolari sono oltre 72mila: la grande maggioranza è costituita da donne (più di 64mila) e da stranieri (51.380), in calo rispetto ai 56.371 censiti nel 2022. Un settore dunque molto diffuso ma che, per le famiglie, comporta costi non trascurabili.
Le retribuzioni previste dal tabellario 2025 del contratto nazionale, infatti, possono arrivare – nei livelli più alti e comprensive di indennità – fino a 1.700 euro al mese. Per alleggerire il peso economico, le famiglie possono contare soltanto su due forme di agevolazione fiscale. La prima è una detrazione del 19% sulle spese sostenute per l’assistenza a persone non autosufficienti, fino a un massimo di 2.100 euro l’anno a un recupero effettivo di 399 euro), riservata ai contribuenti con reddito complessivo non superiore a 40mila euro.
La seconda è una deduzione dal reddito fino a 1.549,37 euro all’anno della quota dei contributi previdenziali versati dal datore di lavoro, indipendentemente dal tipo di mansione svolta.
Altro aspetto da non trascurare riguarda la chiusura del rapporto. In caso di licenziamento, infatti, è necessario rispettare i termini di preavviso previsti dal contratto collettivo: 15 giorni di calendario se il lavoratore è impiegato per almeno 25 ore settimanali e ha fino a 5 anni di anzianità, che diventano 30 giorni oltre i 5 anni. Nel caso opposto, cioè dimissioni da parte del lavoratore, i tempi si riducono della metà.