Remy Morandi
Cronaca

Perché un “ragazzo normale” diventa Santo? Cosa ha fatto Carlo Acutis, vita e miracoli spiegati dal postulatore

Nicola Gori ha seguito tutte le procedure che hanno portato alla canonizzazione di Carlo Acutis. Ci spiega come funziona questo percorso e come vengono riconosciuti i miracoli. “A 13 anni comprava sacchi a pelo da donare ai senzatetto. I suoi coetanei sentivano che c’era qualcosa di diverso in lui”

Perché un “ragazzo normale” diventa Santo? Cosa ha fatto Carlo Acutis, vita e miracoli spiegati dal postulatore

Che cos’è un miracolo? Perché un “ragazzo normale, simpatico, dei nostri giorni” diventa Santo? E come si fa a diventare Santo? Ne parliamo con Nicola Gori, postulatore della causa di beatificazione di Carlo Acutis, ovvero colui che si è occupato di tutte le pratiche necessarie per far diventare prima beato e poi santo Carlo Acutis.

Carlo Acutis è nato a Londra il 3 maggio 1991. E' deceduto a 15 anni nel 2006 a seguito di una leucemia
Carlo Acutis è nato a Londra il 3 maggio 1991. E' deceduto a 15 anni nel 2006 a seguito di una leucemia

Dottor Gori, che cosa è un miracolo?

“E’ qualcosa di scientificamente incomprensibile. È quello che i medici non sanno spiegarsi”.

Che miracoli ha fatto Carlo Acutis?

“A Carlo Acutis sono stati riconosciuti due miracoli. Con il primo è diventato beato, il secondo gli ha permesso di arrivare alla santificazione”.

Carlo Acutis frequenta le elementari e le medie all’Istituto Tommaseo delle suore Marcelline
Carlo Acutis frequenta le elementari e le medie all’Istituto Tommaseo delle suore Marcelline

Quali sono questi miracoli?

“Il primo è la guarigione di un bambino di 6 anni in Brasile. Per una malformazione al pancreas questo bimbo non riusciva a mangiare. A 7 anni dalla morte di Acutis, nel 2013, in una chiesa in Brasile era in corso una benedizione con una reliquia di Carlo. Il bimbo toccò la reliquia e dopo poco guarì completamente. La malattia che aveva non poteva essere curata se non con un intervento chirurgico a cui però il bimbo non fu mai sottoposto”.

Il secondo?

“Una studentessa del Costa Rica che studiava a Firenze nel 2022 ha avuto un incidente stradale mentre rientrava a casa. È andata in coma, era in condizioni critiche. L’hanno portata a Careggi, ma nonostante le cure non si riprendeva. La madre, mentre la figlia era in ospedale, è andata a pregare alla tomba di Carlo Acutis nella chiesa di Santa Maria Maggiore ad Assisi. Tornata a Firenze, improvvisamente nella figlia c’era un miglioramento”.

Il Santuario della Spogliazione di san Francesco. Nel riquadro Nicola Gori, postulatore della causa di canonizzazione di Carlo Acutis
Il Santuario della Spogliazione di san Francesco. Nel riquadro Nicola Gori, postulatore della causa di canonizzazione di Carlo Acutis

Da qui è iniziato il processo di santificazione?

“La santificazione di Carlo è solo l’ultimo scalino di un lungo percorso iniziato nella diocesi di Milano nel 2011, a cinque anni dalla morte di Acutis. È stato aperto un processo su vita, virtù e fama di santità di Carlo. C’è stata un’istruttoria, sono stati sentiti testimoni e raccolti i pochi scritti rimasti di Carlo, qualche poesia e temi scolastici. Chiusa l’istruttoria i documenti riassunti in 500 pagine, quella che si chiama “positio”, sono stati inviati al Dicastero delle cause e dei santi a Roma. Periti teologi hanno accertato che Carlo ha vissuto in modo eroico le virtù, ovvero fede, speranza e carità. I documenti sono stati poi valutati positivamente da cardinali e arcivescovi del Dicastero. Quindi si è arrivati alla firma del papa e Carlo è stato dichiarato venerabile. Per diventare beato serviva un miracolo”.

Il bambino in Brasile.

“Per accertare il miracolo è stato iniziato un nuovo processo. In Brasile sono stati inviati due periti per accertarsi che il bimbo non fosse stato sottoposto a intervento chirurgico. Verificato questo la documentazione è stata inviata a Roma. Qui la consulta medica ha dichiarato all’unanimità che quella guarigione era scientificamente inspiegabile. Poi i documenti sono finiti ancora una volta al Dicastero delle Cause e dei Santi fino alla firma del Papa. Ecco che il 12 ottobre 2020 è stata celebrata la beatificazione ad Assisi”.

Carlo Acutis festeggia il compleanno
Carlo Acutis festeggia il compleanno

Poi il miracolo della ragazza a Firenze.

“Dopo la beatificazione sono arrivate tantissime segnalazioni di presunti miracoli. Ma in molti casi è impossibile verificarli perché per certificare un miracolo servono molti documenti e da dove arrivano le segnalazioni in molti casi è impossibile averli. Documenti che invece esistono nel caso della studentessa rimasta in coma a Firenze. È stato dunque aperto un nuovo processo. La ragazza è stata visitata da due periti. La documentazione inviata a Roma alla consulta medica e anche questa volta all’unanimità la guarigione della ragazza è stata giudicata scientificamente inspiegabile. Quindi i documenti sono arrivati al Dicastero e infine la firma del papa con la proclamazione della canonizzazione. Ecco concluso l’iter”.

Cosa viene verificato durante il processo?

“Si valuta la vita e le virtù della persona. Se sono stati seguiti i consigli evangelici. Se si è vissuto in umiltà, in povertà, in carità. Poi si valuta la fama di santità, che nel caso di Carlo è stata esponenziale. È una fama talmente diffusa in tutto il mondo da non avere simili. La conoscenza di Carlo nel mondo fa impressione, quasi paragonabile a quella di Sant’Antonio, Santa Rita, Padre Pio, per fare degli esempi”.

Carlo Acutis mentre gioca a pallone
Carlo Acutis mentre gioca a pallone

Perché Carlo è conosciuto in tutto il mondo?

“Era un ragazzo simpatico. Un ragazzo dei nostri giorni. Usava Internet, il cellulare, il computer per fare del bene e aiutare gli altri. Era un genio dell’informatica. Sapeva coniugare la sua giovane età con la fede. I suoi coetanei sentivano che c’era qualcosa di diverso in lui nonostante la sua vita normale. Quello che impressiona è che da tutto il mondo continuano ad arrivare lettere alla famiglia di Carlo per conoscere meglio quel ragazzo”.

Fin dove arriva la fama di Carlo?

“Negli Stati Uniti, ovunque in America meridionale. Ma anche in Asia, paesi come la Cina, il Giappone, la Corea, il Vietnam. Stati anche non a maggioranza cattolica. Anche l’Africa”.

Carlo Acutis a Toledo
Carlo Acutis a Toledo

Carlo usava Internet come strumento per fare del bene.

“Aiutava tante persone a usare computer, smartphone, programmi. Gestiva volontariamente il sito Internet della parrocchia. Carlo ha usato il web a fin di bene, è un modello per tanti ragazzi che invece su Internet, penso ai social, trovano tante oscurità. Da più parti è arrivata la richiesta di nominarlo patrono di Internet. Ma per diventare patrono prima bisogna essere stati dichiarati santi. Vedremo dunque se lo diventerà”.

C’è stato un episodio che l’ha colpita personalmente di Carlo?

“Io non ho conosciuto personalmente Carlo. Conoscevo i genitori e la famiglia che poi mi ha chiesto di seguirne la causa. Nei documenti e nelle testimonianze ci sono stati vari episodi che mi hanno colpito. Ad esempio cercava di risparmiare sulla paghetta che i genitori gli davano per portare i soldi alla mensa dei poveri di Milano, l’Opera San Francesco. Comprava sacchi a pelo da donare ai senzatetto. Tutto ciò a 13-14 anni. Poi riusciva a dialogare con tutti. Nel tragitto casa-scuola si fermava a parlare con i portieri degli alberghi, che erano quasi tutti immigrati e di altre religioni”.

Carlo Acutis mostrò fin da piccolo una grande fede cattolica
Carlo Acutis mostrò fin da piccolo una grande fede cattolica

Colpito da leucemia fulminante a 15 anni, come ha vissuto la malattia?

“Carlo stava male e soffriva, ma nonostante questo, non voleva essere un peso per chi lo aiutava. Provava ad alzarsi da solo e non farsi aiutare dagli infermieri per evitare loro la fatica. Ma in tutto ciò era sereno. Ormai aveva capito che era arrivato alla fine della vita. Durante la degenza disse alla madre ‘Offro la mia vita per il Papa e la Chiesa’”.

Come ha reagito la ragazza che a Firenze si è svegliata dal coma quando ha saputo del miracolo di Carlo?

“E’ stata la madre a dirle cosa era successo. Da quel momento Carlo è diventato di fatto suo fratello. Spesso la ragazza va ad Assisi a trovarlo e a ringraziarlo”.

Cosa rimarrà di Carlo?

“Carlo ha lasciato un segno indelebile in moltissime persone. Rimarrà per sempre nella storia della Chiesa”.