MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

1 settembre.dopo 50 anni “Lo Squalo” torna al cinema a Firenze

Le curiosità e gli imprevisti del film, il primo girato interamente in mare aperto. Stasera sarà proiettato da Giunti Odeon

Lo Squalo, le riprese (foto Ansa)

Lo Squalo, le riprese (foto Ansa)

Firenze, 1 settembre 2025 – Solo due note musicali per segnalare l'avvicinarsi di una creatura mostruosa e in una manciata di secondi si scatena il terrore. È Lo Squalo, il film che mezzo secolo fa rivoluzionò completamente Hollywood, diventando il prototipo del blockbuster. Diretta da Stephen Spielberg, all'epoca solo 28enne e ancora poco conosciuto e basata sull'omonimo romanzo di Peter Benchley, la pellicola uscì nelle sale degli Stati Uniti il 20 giugno del 1975 (in Italia nel dicembre dello stesso anno) e 50 anni dopo le immagini terrificanti dell'enorme predatore che fa a pezzi corpi umani, lasciando scie di sangue in acqua, ancora scatenano urla di terrore tra il pubblico. Stasera alle ore 21 a Giunti Odeon parte la nuova stagione dei classici restaurati proprio con questo autentico cult. Lo squalo, tra i capolavori di Steven Spielberg, primo blockbuster estivo, è capostipite degli shark movie e autentico manifesto della tensione cinematografica. Torna al cinema a Firenze in occasione del 50esimo anniversario, dopo aver terrorizzato milioni di spettatori al mondo, in versione restaurata.

La trama è famosissima. Quando ad Amity, una piccola località sulla costa atlantica, un enorme squalo bianco attacca i bagnanti, il capo della polizia, un giovane biologo marino e un cacciatore di squali decidono di affrontare il terribile animale prima che colpisca ancora. Uscito negli Stati Uniti nell’estate del 1975 e accolto da un successo planetario, Lo squalo ha terrorizzato intere generazioni con la sua minaccia invisibile e inarrestabile che arriva dal profondo. L’iconica colonna sonora firmata da John Williams, che grazie ad essa vinse il suo secondo Oscar, è entrata nell’immaginario collettivo: due sole note che bastano a far crescere la paura per un predatore che non lascia scampo. Fu proprio con Lo squalo che venne lanciata la carriera di Steven Spielberg, spalancando la porta per i suoi futuri successi.

La produzione non fu semplice: lo squalo meccanico da usare per le riprese non funzionava a dovere, le inquadrature sul mare erano continuamente rovinate dalle imbarcazioni di passaggio e il tempo di lavorazione triplicò rispetto a quanto previsto inizialmente. Nonostante tutti gli imprevisti il film fu un enorme successo al boxoffice mondiale e segnò il passo per tutti i blockbuster successivi, dalle strategie di marketing e distribuzione alle tecniche narrative e perfino alle caratterizzazioni dei protagonisti.

Il film è noto per essere stato il primo grande lungometraggio girato interamente in mare aperto, con le riprese effettuate perlopiù sull’isola di Martha’s Vineyard. Una sfida logistica enorme per l’epoca, che ha però contribuito in modo decisivo al suo realismo e alla sua tensione crescente. Lo Squalo è anche un film di volti indimenticabili. Roy Scheider è il capo Brody, Richard Dreyfuss interpreta l’oceanografo Hooper e Robert Shaw regala una performance straordinaria nei panni del cacciatore di squali Quint. Ma la vera star è lo squalo meccanico “Bruce”, che funzionava a intermittenza, costringendo Spielberg a mostrarlo meno spesso, cosa che ha contribuito ad aumentare la suspense in modo geniale. A cinquant’anni dalla sua prima apparizione, questo film conserva intatta la sua forza: un ritmo perfetto, una regia magistrale, personaggi iconici e una colonna sonora da urlo, tanto che anche Quentin Tarantino lo ha definito “il più grande film mai realizzato”.