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Cronaca

Killer delle escort aggredito con olio bollente in carcere: ora ci sono tre agenti penitenziari indagati

Nonostante le disposizioni della procura, un detenuto ha potuto versare olio bollente sul reo confesso. I tre agenti dovranno rispondere delle ipotesi di reato di rifiuto di atti d’ufficio e lesioni colpose

Vasile Frumuzache, 32 anni, guardia giurata e assassino di Denisa e Ana Maria

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Prato, 28 giugno 2025 – Sono tre gli agenti della polizia penitenziaria indagati dalla procura di Prato per l’aggressione subita in carcere da Vasile Frumuzache, il 32enne romeno che ha confessato gli efferati omicidi di Denisa Maria Adas e Ana Maria Andrei, due giovani donne connazionali scomparse a mesi di distanza e ritrovate senza vita nella stessa zona tra Montecatini e la Valdinievole.

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I tre agenti, un 24enne originario di Caserta, un 40enne di Belvedere Marittimo (Cosenza) e un 45enne di Napoli, dovranno rispondere delle ipotesi di reato di rifiuto di atti d’ufficio e lesioni colpose.

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Secondo l’accusa, nonostante le precise direttive impartite dalla procura al comandante del carcere e le rassicurazioni sulla tutela del detenuto, il 6 giugno un altro carcerato è riuscito ad aggredire Frumuzache, versandogli addosso un pentolino di olio bollente mescolato con zucchero, causandogli gravi ustioni al volto e agli arti.

“È un dato di fatto – ha sottolineato il procuratore di Prato, Luca Tescaroli – che non si è riusciti ad assicurare il controllo e la protezione richiesti per Vasile Frumuzache, poche ore dopo il suo ingresso in carcere”. Un fallimento della sicurezza passiva che ha portato all’apertura dell’indagine nei confronti degli agenti coinvolti.

La confessione e i delitti

Frumuzache, guardia giurata residente a Monsummano Terme, sposato e padre di due figli, è stato fermato il 4 giugno con l’accusa di aver ucciso Denisa Maria Adas, 30 anni, scomparsa a Prato il 15 maggio. La donna è stata strangolata la sera stessa della sparizione e il suo corpo è stato ritrovato pochi giorni dopo in un roveto vicino a un casolare abbandonato a Montecatini Terme.

Agli inquirenti l’uomo ha confessato l’omicidio, affermando che Denisa lo ricattava, minacciando di rivelare alla moglie un rapporto sessuale a pagamento, se non le avesse dato 10mila euro. Secondo la ricostruzione della procura, Frumuzache l’ha uccisa in una stanza di un residence a Prato, l’ha decapitata e ha nascosto il corpo nella valigia della vittima, poi caricata nel bagagliaio della sua auto. Le immagini delle telecamere e il tracciamento GPS dell’auto lo hanno incastrato.

Durante le successive perquisizioni, nel giardino della sua abitazione è stata trovata l’auto di un’altra escort romena scomparsa da mesi, Ana Maria Andrei, di cui si erano perse le tracce il primo agosto del 2024.

Messo di fronte all’evidenza, Frumuzache ha confessato anche il secondo omicidio: “Ha provato a scappare e l’ho accoltellata”, ha dichiarato al procuratore Tescaroli, assistito dall’avvocato Diego Capano. I resti della donna sono stati trovati nello stesso campo dove era stato rinvenuto il corpo di Denisa.

Dopo il fermo e le confessioni, Frumuzache era stato trasferito nel carcere di Prato, dove la procura aveva disposto precise misure di protezione per evitare episodi di violenza, viste le caratteristiche del caso e la risonanza mediatica. Tuttavia, le disposizioni non sono state rispettate: il detenuto è stato lasciato incustodito al punto da permettere l’aggressione con olio bollente zuccherato, una tecnica tristemente nota per provocare ustioni profonde.