
Niente prolungamento della Città del Natale alla Befana: la Fiera resta
Questo mercatino non s’ha da fare. No, il mercatino tirolese arriverà puntuale anche quest’ anno, aprendo i battenti alla metà di novembre, pronto a richiamare turisti da tutta Italia, come solo lui sa fare. Però anche stavolta dovrà fermarsi pochi metri dopo il Natale. L’annuncio arriva dal comitato per la Fiera Antiquaria e da alcuni degli espositori che lo coordinano. Ed è l’annuncio che nega agli amici del grande nord di poter allungare fino alla Befana, come i loro colleghi del Trentino fanno ogni anno. "Dopo una settimana di riflessione l’assessore Simone Chierici ha deciso di accogliere le nostre istanze e ha deciso di salvaguardare l’edizione di Gennaio 2026 della Fiera nella sua veste classica e con le modalità consuete. Il villaggio dei Tirolesi chiuderà i battenti domenica 28 dicembre 2025 e sarà smontato in tempi da record nelle giornate successive". Il testo è asciutto ma dà l’impressione di rappresentare lo sforzo fatto dalla giunta. Non è un mistero: mantenere la Città del Natale nei suoi panni fino alla Befana sarebbe stato un colpo grosso per l’afflusso turistico. Che in genere, grazie all’allestimento del Prato e non solo, tiene comunque fino al 6 gennaio. Ma è chiaro che poter spendere nella promozione la presenza dei tirolesi fino alla Befana sarebbe stata un’altra cosa.
Dall’altra parte ci sono le esigenze degli antiquari, anche se più che altro di piazza Grande e della zona delle Logge. Sarebbero stati costretti a lasciare le loro piazzole non solo a dicembre, come faranno anche quest’anno, ma pure a gennaio. Hanno in mano un contratto che li lega per anni alle loro postazioni per 11 edizioni all’anno (quella di settembre al Prato ha un regime diverso), non avrebbero voluto perderne due in piazza. "L’unico sacrificio che sarà chiesto agli espositori di Piazza Grande sarà quello di non scaricare il pomeriggio di venerdì 2 gennaio proprio per consentire le operazioni di disallestimento". Operazioni delle quali si incaricherà la Confcommercio, l’associazione che si è inventata il mercatino tirolese più meridionale del mondo e ne ha fatto uno strumento vincente, anche grazie al consenso del Comune e al gran lavoro della Fondazione Intour. Comune con il quale l’accordo apre una schiarita, palpabile nella nota.
"Resta comunque la soddisfazione per l’accordo trovato ed il ringraziamento verso un’amministrazione che non ha mai smesso di confrontarsi con noi espositori". Certo, qualcuno aveva perfino profilato il ricorso all’avvocato per far valere le proprie ragioni: ma forse era stato solo sventolato, e comunque è ormai acqua passata. E speriamo che questa intesa rafforzi la linea di prolungare, quella sì, la Fiera di dicembre anche alla festa dell’otto, evitando i vuoti che si erano aperti in quella di giugno. Con l’obiettivo di ritagliare agli antiquari della piazza posti migliori proprio a dicembre. E di procedere insieme riconoscendo i reciproci meriti: la Fiera è il cuore del centro ma la città del Natale ne è diventata il razzo propulsore. Perché litigare?
Lucia Bigozzi