LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Antiquaria, percorso a due velocità. Sabato e domenica al gran completo. Ma ieri molti vuoti e pochi banchi

Partiti in 239, nel terzo giorno di fiera gli espositori sono rimasti 143: piazza Grande senza smalto "Un errore abbandonare il campo" dice un protagonista storico. Il Comune riflette sul tris di dicembre .

Partiti in 239, nel terzo giorno di fiera gli espositori sono rimasti 143: piazza Grande senza smalto "Un errore abbandonare il campo" dice un protagonista storico. Il Comune riflette sul tris di dicembre .

Partiti in 239, nel terzo giorno di fiera gli espositori sono rimasti 143: piazza Grande senza smalto "Un errore abbandonare il campo" dice un protagonista storico. Il Comune riflette sul tris di dicembre .

L’Antiquaria si sdoppia ma non centra il tris. Mette a segno sabato e domenica da incorniciare, nel primo fine settimana d’estate. Ma lascia "vuoti" nel terzo giorno, quello straordinario del 2 giugno. E così il "filotto" funziona ma con qualche defaillance. Perchè ieri, lungo il percorso della Fiera c’è chi è rimasto e ha retto e chi, invece, ha preferito fare i bagagli e abbandonare il campo. Campo, oltretutto gratis, come previsto dal Comune per "ancorare" gli antiquari ai banchi e offrire ai turisti tutta la bellezza delle regina delle manifestazioni. Alla fine, quella che doveva essere la prova generale per l’altro appuntamento clou, la tre-giorni di dicembre (triplete d’oro, 6-7 e 8 dicembre), non ha brillato. Non si può certo parlare di flop ma quello che salta agli occhi è un certo disinteresse di parte degli espositori all’opzione della tre-giorni pensata in un weekend da sold out in città. È stato così sabato e domenica con presenze al top negli alberghi e ristoranti al terzo turno di tavoli e con in più l’exploit di visitatori stranieri. Molti europei, tedeschi, francesi, comitive dal Belgio e dall’Olanda, moltissimi i visitatori italiani dal Nord e dal Centro Italia.

Un muro di folla lungo il percorso, poi ieri il colpo d’occhio che non ti aspetti. Via Guido Monaco a macchia di leopardo, reggono i banchi dei librai, come sentinelle all’inizio della via che conduce a piazza San Francesco. Qui le presenze degli espositori sono rimaste integre, come pure in via Cavour ma nel tratto tra piazza San Francesco e la Badia i banchi si riducono di oltre la metà. Bene nella parte alta del Corso ma colpisce Piazza Grande, dove già alle 14.30 la zona centrale è vuota, con solo il corollario di una quindicina di banchi ai lati del perimetro.

Davvero troppo poco. Sotto il loggiato vasariano, banchi a tratti (come i banchi di nebbia sui cartelli stradali): vuoti davanti ai ristoranti storici che ne hanno approfittato per rimettere in pista la danza dei tavoli e dei commensali. Via dei Pileati: anche qui pochi espositori e qualcuno già intento a riporre nelle scatole la mercanzia.

"Siamo delusi dai nostri colleghi perchè così non va bene" dice una storica antiquaria che presidia piazzetta Madonna del Conforto con le sue meraviglie d’epoca. Qui di banchi ce ne sono quattro. "Dopo due giorni al top, con buone vendite, siamo rimasti anche per rispettare l’opzione del terzo giorno ma c’è chi per non pagare una stanza d’albergo una notte in più, ha preferito andarsene". Le fa eco una collega con il banco poco distante: "Forse il fatto di rendere il terzo giorno facoltativo ha permesso una sorta di tana liberi tutti. Eppoi forse, è mancata una pubblicizzazione più massiccia del terzo giorno di Fiera. Ma in ogni caso, chi se n’è andato, penalizza anche noi perchè i visitatori vedono i vuoti e cambiano itinerario".

In via Ricasoli, l’elettricità della passerella Dandy, si taglia a fette. Sono loro i protagonisti della Fiera di giugno: red carpet sul sagrato della cattedrale e spettacolo di metà pomeriggio per la gioia degli appassionati, grandi e piccini perchè non è mancato l’angolo dei baby-dandy con un foto-set degno di un ciak cinematografico.

È la Fiera a due velocità che incanta e al tempo stesso lascia in bocca un retrogusto amaro. Da Palazzo Vecchio l’assessore Chierici che l’esperimento l’ha messo in campo, sottolinea "il bellissimo risultato di sabato e domenica con tantissimi turisti stranieri e antiquari". Sottolineatura non casuale: se sabato e domenica lungo il percorso c’erano 239 espositori, ieri ne erano rimasti 143. Anche se, va detto, che i numeri dimostrano l’adesione alla tre-giorni del 60 per cento degli espositori. "Il fatto che siano meno di quello che ci aspettavamo, perchè qualche assenza il lunedì può essere fisiologica, non ci piace e fa riflettere, anche perchè non offre della Fiera la sua immagine autentica", dice Chierici. Un’ipoteca sul ponte dell’Immacolata? Presto per dirlo, ma l’anteprima non ha superato l’esame a pieni voti.