GAIA PAPI
Cronaca

Nubifragio, blackout e allagamenti. Ancora in crisi il sistema fognario

La pioggia di ieri pomeriggio fa danni come due settimane fa. Ancora in crisi il sottopasso Baldaccio

Uno dei tanti sottopassi allagati nella zona industriale della città. Richieste di aiuto arrivate da diverse zone della città

Uno dei tanti sottopassi allagati nella zona industriale della città. Richieste di aiuto arrivate da diverse zone della città

A causa del violento nubifragio sono state mobilitate pattuglie della polizia municipale e squadre della manutenzione che stanno monitorando i sottopassi e i luoghi più delicati e sovraesposti della città. Sono stati segnalati allagamenti di alcuni privati in corso di verifica. Con queste parole affidate a Facebook, il vicesindaco Lucia Tanti ha descritto la situazione mentre la città era ancora investita dalla pioggia.

Il temporale, concentrato nel primo pomeriggio, ha provocato allagamenti diffusi, trasformando sottopassi e tratti stradali in specchi d’acqua. Diversi residenti hanno caricato sui social immagini di auto bloccate, pozzanghere che rendono impercorribili i marciapiedi e sottopassi invasi dall’acqua.

In particolare, il sottopasso Baldaccio, da poco aperto al traffico, si è subito allagato, alimentando i dubbi sui problemi all’impianto fognario già messo a dura prova dal maltempo di un paio di settimane fa.

Oltre alle emergenze legate alla viabilità, si segnalano anche disagi all’ospedale San Donato con secchi e stracci usati per difendere i corridoi dal fiume d’acqua. Nella zona Meridiana si è registrato anche un blackout. Molti hanno denunciato infiltrazioni nei seminterrati, box e garage. Ma da tutta la città si sono alzate richieste di intervento con squadre tecniche al lavoro per intervenire dove necessario.

L’ondata di maltempo agostano si inserisce in un contesto più ampio di instabilità atmosferica che ha colpito l’Aretino nelle ultime settimane.

Pioggia, grandine e forte vento avevano già colpito la Fiera Antiquaria di agosto: basti ricordare l’episodio del 3 agosto, quando Corso Italia è diventato un fiume in piena, causando fuggi-fuggi tra gli espositori e danni ingenti alle merci.

Restano aperte riflessioni urgenti sugli interventi strutturali da mettere in campo: dall’ammodernamento delle reti fognarie, a una migliore manutenzione dei sottopassi, passando per un sistema di allerta preventiva più efficace.