ANGELA BALDI
Cronaca

La grande fuga dai musei. Meno 30% di personale. Aumentano le chiusure

L’allarme della Cgil sulla mancanza di assunzioni dopo i pensionamenti "Gli impiegati costretti a lavorare sempre in emergenza, servizio ridotto".

Le sale del museo archeologico di Arezzo Gaio Cilnio Mecenate

Le sale del museo archeologico di Arezzo Gaio Cilnio Mecenate

Mancano gli addetti, chiudono le sale. I musei aretini soffrono di una grave carenza di personale. Una crisi scattata a causa di pensionamenti e uscite dall’organico mai reintegrate, che ha già costretto ad aperture ridotte. Il Museo Archeologico Gaio Cilnio Mecenate dal 1 settembre ha dovuto attuare turni di chiusura, rimanendo inaccessibile al pubblico per tre mattine a settimana, dal lunedì al mercoledì. Il Museo di Arte Medievale e Moderna continua ad essere chiuso al pubblico nel pomeriggio dal giovedì al sabato.

A lanciare l’allarme è la Fp Cgil toscana e aretina che parla del personale rimasto al lavoro in costante emergenza e non in grado di offrire un servizio adeguato. "Mancano tra il 25 e il 30% degli addetti" denuncia il sindacato. "Una grave situazione di carenza di personale che sta compromettendo l’apertura e la fruibilità dei musei statali ad Arezzo".

A dipingere il quadro della situazione la Fp Cgil che si mobilita chiedendo a gran voce nuove assunzioni per coprire i posti vacanti e ripristinare la piena attività dei musei cittadini. "A causa di alcuni recenti pensionamenti e di altre uscite dall’organico, il personale è in sofferenza -dicono Mirella Dato e Gabriella Petteruti di Fp Cgil - mettendo a rischio il funzionamento di servizi essenziali per una città che fa del turismo e della cultura un pilastro della propria economia".

Dal 1 settembre il Museo Archeologico rimane inaccessibile al pubblico per tre mattine a settimana, dal lunedì al mercoledì, attuando turni di chiusura infrasettimanali in un periodo in cui il turismo è ancora presente in città. Non solo, il Museo di Arte Medievale e Moderna continua a rimanere chiuso al pubblico tutti i pomeriggi dal giovedì al sabato.

"Queste chiusure – ricordano Mirella Dato e Gabriella Petteruti - non sono solo un danno per cittadini e turisti ma rappresentano anche un segnale allarmante dello stato in cui versano i nostri beni culturali. I musei, oltre a essere custodi del nostro patrimonio, sono anche volano di sviluppo e occupazione. Le attuali condizioni di lavoro del personale rimasto, costretto a gestire una situazione di emergenza, sono insostenibili e non garantiscono un servizio adeguato".

Secondo la Fp Cgil toscana e aretina è urgente e necessario che il Ministero della Cultura e le istituzioni preposte agiscano immediatamente per sanare questa situazione di carenza. E avanzano delle richieste sindacali: "L’assunzione immediata di nuovo personale per coprire i posti vacanti e ripristinare la piena operatività dei musei e un piano a lungo termine per il rafforzamento degli organici e il potenziamento dei servizi museali, fondamentale per valorizzare il patrimonio artistico e culturale di Arezzo".

"Il Polo Museale di Arezzo merita un impegno concreto e un investimento adeguato- dicono Mirella Dato e Gabriella Petteruti - Le chiusure non possono diventare la norma. I sindacati sono pronti al dialogo, ma non esiteranno a mobilitarsi per tutelare i diritti dei lavoratori e il futuro del patrimonio culturale aretino".