LUCIA BIGOZZI
Cronaca

Candidature, l’ora di Ceccarelli: "Sarà lui a decidere il suo destino". Domani il gran finale sui nomi

Corsa contro il tempo per comporre la rosa di papabili su cui avrà l’ultima parola il leader toscano. Fibrillazioni tra maggioranza e minoranza, resta da sciogliere il nodo sui sindaci. Gli scenari .

Corsa contro il tempo per comporre la rosa di papabili su cui avrà l’ultima parola il leader toscano. Fibrillazioni tra maggioranza e minoranza, resta da sciogliere il nodo sui sindaci. Gli scenari .

Corsa contro il tempo per comporre la rosa di papabili su cui avrà l’ultima parola il leader toscano. Fibrillazioni tra maggioranza e minoranza, resta da sciogliere il nodo sui sindaci. Gli scenari .

"Deciderà Vincenzo". Il caso Ceccarelli tiene banco nelle stanze di Sant’Agostino e non solo. Perchè tra una manciata di giorni, il nome - di peso - del capogruppo Pd nell’assemblea toscana potrebbe essere sul tavolo di Emiliano Fossi, nella rosa dei papabili per le regionali. Rosa "allargata" come ha chiesto il segretario toscano dem ma certo è che di quella in partenza da Arezzo, Ceccarelli è la punta di diamante. "Deciderà Vincenzo", dicono dalle stanze di Sant’Agostino dove Barbara Croci e i dirigenti della segreteria sono alle prese con gli esiti - piuttosto animati - delle assemblee territoriali. E anche qui c’è un rimando diretto a Ceccarelli, perchè dal Casentino il partito ha fatto quadrato sulla candidatura e tecnicamente il suo nome è dentro la "rosa" destinata a Fossi. Ma quel "deciderà Vincenzo", sintetizza lo stato dell’arte nei ranghi dem e pure il livello di tensione. Della serie: sarà lui a decidere il suo destino. Destino (politico) legato a una serie di variabili sulle decisioni che prenderà Firenze. Sembra ormai certo che il lodo Ceccarelli non sarà applicato al capogruppo dem (con all’attivo tre mandati, in dirittura verso il quarto, tra giunta e consiglio regionale) ma la direzione provinciale del partito ha formalizzato la richiesta di un posto nella giunta Giani (se i toscani lo premieranno) da assessore esterno, proprio per valorizzare il suo standing istituzionale e politico. Sul punto, decideranno Fossi e lo stesso governatore Giani. Ma servono "garanzie di ferro" in una fase molto liquida dove le decisioni impattano sulle prospettive, è il ragionamento nei ranghi dem. Il riferimento è alla ipotesi di candidatura a sindaco per Arezzo, nel 2026. Per questo tutti si muovono con cautela. L’indicazione, forte, arrivata dal Casentino sul nome di Ceccarelli, rappresenta anche un pressing sulla segreteria regionale. Di sicuro c’è il tempo, arrivato ormai agli sgoccioli: entro sabato Ceccarelli dovrà decidere se accettare la proposta del partito casentinese oppure fare un passo di lato. Nel frattempo Croci (nella rosa dei papabili c’è anche il suo nome indicato dalla Valtiberina) dovrà dirimere le fibrillazioni interne tra schleiniani e riformisti. Questi ultimi non nascondono malumori per la gestione del confronto sulle candidature, rilanciando il ruolo dei sindaci campioni di preferenze in una campagna elettorale che si gioca all’ultimo voto e che su Arezzo punta a confermare il secondo seggio. Visione opposta nelle file della maggioranza e ribadita nelle asssemblee territoriali, dal Valdarno alla Valdichiana dove su sette comuni, tre - Cortona, Castiglion Fiorentino e Monte San Savino - hanno detto no alla corsa dei sindaci indicando i nomi di Andrea Bernardini, Sara Rapini e Margherita Scarpellini. Nomi che entrano nella rosa insieme a quello della sindaca Roberta Casini, in pole position con il sì di quattro comuni. Ma le tensioni restano e agitano il partito nel gran finale sulle candidature. L’area riformista auspica una direzione provinciale dove trovare la quadra, ma non è detto che la "cabina di regia" possa essere convocata dopo le indicazioni dai territori (resta da chiudere la casella di Arezzo). E in questa partita a scacchi, l’auspicio dei riformisti è che Fossi "dia una mano a rimettere ordine".