
Fabio Procacci è al vertice di Cortona Sviluppo, la società in house del Comune che gestisce anche il centro convegni di Sant’Agostino
di Laura Lucente
Si sta per chiudere l’edizione 2025 Antiquaria, la storica rassegna che da oltre sessant’anni porta nella città etrusca espositori e appassionati da tutta Italia. Un appuntamento che rappresenta uno dei fiori all’occhiello Sviluppo, la società in house del Comune che gestisce anche il centro convegni di Sant’Agostino. Abbiamo fatto il punto con Fabio Procacci, amministratore unico, su bilanci, prospettive e sfide future.
Antiquaria si conferma un tassello importante dell’estate cortonese? "Assolutamente sì. Per me è il quarto anno di lavoro sulla manifestazione e devo dire che ogni volta l’emozione si rinnova. Ritrovare espositori che tornano con entusiasmo è la conferma che qui lavorano bene e ottengono risultati. A questo si è aggiunta la presenza di nuovi operatori e l’ampliamento degli spazi grazie alla collaborazione con la Banca Popolare: un segnale di crescita concreta".
Qual è, secondo lei, la vera “magia” Antiquaria? "Ha una vita propria. C’è un pubblico di appassionati e professionisti che non mancano l’appuntamento e trovano qui qualcosa di unico. Non è solo la qualità degli espositori, ma l’atmosfera: un contesto che non si replica altrove. È lo stesso motivo per cui anche per altre manifestazioni, come Comics, artisti hanno scelto la nostra città rinunciando a piazze più grandi. L’ambiente, la cura e l’accoglienza fanno la differenza".
Il Centro Convegni Sant’Agostino è ormai al centro di un calendario fitto. Che bilancio fa? "Direi positivo. In alcuni periodi siamo arrivati ad avere tre eventi contemporaneamente nello stesso fine settimana. È la dimostrazione che la struttura è ormai matura e capace di attrarre. Il difficile non è tanto fare di più, ma gestire al meglio questa vitalità. La soddisfazione è mantenere la fiducia degli organizzatori storici e allo stesso tempo acquisire nuovi clienti".
Uno dei nodi resta la destagionalizzazione. Come vi state muovendo? "È un tema cruciale. D’inverno ci scontriamo con un limite oggettivo: la ricettività. Spesso chi sceglie per i propri congressi fatica a trovare disponibilità alberghiera adeguata e preferisce altre località. Qui serve un lavoro condiviso tra Comune, associazioni e operatori per garantire servizi all’altezza tutto l’anno. Senza questa condizione, destagionalizzare rimane complicato".
Quali sono i prossimi appuntamenti già in programma? "Subito dopo Antiquaria ospiteremo in Arte, poi la rassegna Cautamente e altri eventi. Il calendario è pieno e testimonia un buon livello di attrattività".
Tornando a Antiquaria, come immagina il suo futuro? "Mi piacerebbe che si estendesse sempre più dentro la città".