
Stefano Amerighi, presidente del Consorzio Vini Cortona
di Laura LucenteCORTONA"L’annata è stata bizzarra, ma promettente". Con queste parole Stefano Amerighi, presidente del Consorzio Vini Cortona e tra i viticoltori più noti della denominazione, sintetizza l’andamento della vendemmia 2025. Un anno iniziato con piogge abbondanti a maggio che hanno messo a dura prova i vigneti, richiedendo grande attenzione nella difesa fitosanitaria, seguite da un giugno insolitamente torrido. "Il caldo – spiega Amerighi – ha accelerato i cicli della vite, portandola in stress. Poi luglio ha segnato una svolta: dopo una prima parte rovente, le temperature notturne più fresche hanno permesso alla pianta di riprendere a lavorare, completando l’invaiatura in tempi rapidi". Ad agosto, però, nuove oscillazioni: un rialzo termico fino a Ferragosto, seguito da piogge a macchia di leopardo. "Il quadrante est di Cortona ha beneficiato delle precipitazioni, mentre l’area ovest, da Farneta verso sud, ha visto un’accelerazione della maturazione. Questo ha portato a un anticipo medio della raccolta di una settimana o dieci giorni". A fine agosto una perturbazione intensa ha portato pioggia e, localmente, grandine, senza però compromettere la qualità. Il bilancio resta positivo: "gran parte delle uve buone di Syrah sono già in cantina – sottolinea Amerighi – la quantità è nella media, inferiore alle abbondanze dello scorso anno, ma le prospettive qualitative sono ottime. Si profila un’annata solare, simile al 2020: vini eleganti, maturi ma freschi, con acidità vive. Il Syrah di Cortona potrà raccontare ancora una volta la forza del nostro territorio".Amerighi, con lo sguardo oltre le vigne, lega il raccolto a un auspicio universale: "Speriamo che questa annata porti grandi vini e, simbolicamente, venti di pace in un mondo segnato da tragedie". Accanto alla vendemmia dei produttori, c’è stata quella degli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario Vegni, che anche quest’anno hanno iniziato le lezioni con la raccolta delle uve Syrah.Il 4 settembre i ragazzi della quinta viticoltura ed enologia, guidati dai docenti Marco Mearini, Daniela Bozzella e Marco Gerbino, hanno preso parte a un’esperienza concreta: produrre il loro vino novello, in uscita a novembre, e condurre micro-vinificazioni sperimentali con biostimolanti naturali.