SERENA CONVERTINO
Cronaca

"Creti? A rischio alluvioni". Gli studi dell’esperto sulla mappa di Leonardo

L’ingegner Gallorini mette in guardia sui rischi idraulici per MedioEtruria "Costruire lì rovinerebbe il territorio con costi altissimi: meglio Rigutino" .

Massimo Gallorini durante l’incontro su MedioEtruria alla Casa dell’Energia

Massimo Gallorini durante l’incontro su MedioEtruria alla Casa dell’Energia

di Serena Convertino

AREZZO

"Creti? Una zona alluvionabile. Leonardo l’aveva disegnata sott’acqua". A parlare è Massimo Gallorini, ingegnere e già perito del Tribunale di Arezzo, che dopo l’incontro di fine giugno alla Casa dell’Energia sul tema della stazione dell’alta velocità MedioEtruria, torna ad affrontare la questione da un punto di vista tecnico. A partire da una certezza. Creti no.

Ingegner Gallorini, tutto parte da una mappa di Leonardo?

"Sì. Studiando per la Festa della Toscana, ho approfondito la bonifica storica della Valdichiana. La mappa di Leonardo da Vinci del 1502 mostra chiaramente la zona di Creti completamente sommersa. All’epoca, la parte bassa della vallata era occupata da un grande lago che si spingeva fino a Cortona. Da lì ho iniziato un’indagine parallela, incrociando dati storici e attuali".

E cosa ha trovato?

"Che quell’area è tuttora classificata a rischio idraulico. A differenza di Rigutino, dove i corsi d’acqua sono fossi minori, Creti è attraversata da due canali, tra cui l’allacciante Esse Mucchia, che convoglia grandi volumi e scorre quasi allo stesso livello del terreno circostante. Le sponde in terra battuta non sono garanzia di sicurezza. Se esondasse per piogge intense, scarsa manutenzione o accumulo di rifiuti (tutti episodi già avvenuti), sarebbe difficile contenere i danni".

Eppure si parla di una stazione in “area inallagabile”

"Sì, ma solo tecnicamente. La struttura ferroviaria potrebbe essere sopraelevata, come a Mediopadana, che viaggia su 10 metri. A Creti si parla di 7 metri. In sé, sarebbe sicura. Ma il vero problema sono i servizi accessori: viabilità, parcheggi, aree di scambio. Anche a Reggio Emilia si sono allagati e renderli sicuri a Creti costerebbe molto. In un contesto già fragile dal punto di vista idraulico, dove gravano le incognite del cambiamento climatico".

Ha fatto un paragone con la Cappella Sistina

"Sì, il Diluvio Universale affrescato da Michelangelo: tutto allagato, tranne un’isoletta dove attracca l’arca. Ecco, la stazione sarebbe quell’isola. Ma se intorno c’è il nulla, come si fa a farla funzionare?".

Soluzioni possibili?

"Si può fare tutto. Ma quanto ci costerebbe realizzare da zero tutti i servizi in sicurezza? Parliamo di un’area notoriamente fragile. A mio avviso, il gioco non vale la candela".

Rigutino sarebbe più adatta?

"Dal punto di vista tecnico sì. Il rischio idraulico è molto minore, la zona è già infrastrutturata, i costi per i servizi a terra sarebbero contenuti. Anche l’impatto ambientale sarebbe minore, rispetto a un’opera che deturperebbe la Valdichiana in una delle sue parti più belle".

In sintesi?

"Ogni decisione è politica, ma dovrebbe partire da dati tecnici. Se Leonardo avesse visto completata la bonifica, non avrebbe mai costruito una stazione in quella che fu una palude. Non si può ignorare la storia del suolo, i rischi. Chi decide deve farlo con consapevolezza".