
AREZZO Ottantun anni dopo la strage nazifascista di Palazzo del Pero, il grido di una bambina rimasta orfana trova finalmente giustizia....
AREZZOOttantun anni dopo la strage nazifascista di Palazzo del Pero, il grido di una bambina rimasta orfana trova finalmente giustizia. Con una sentenza depositata il 23 agosto, il Tribunale di Firenze ha dichiarato la Repubblica Federale di Germania responsabile di quei crimini di guerra che, il 24 giugno 1944, insanguinarono i campi tra Palazzo del Pero e Molin Nuovo, quando dieci contadini furono uccisi dalle truppe tedesche in rappresaglia all’uccisione di un soldato della Wehrmacht. Uno di loro, colpito alla testa mentre mieteva, morì mesi dopo lasciando una figlia di appena un anno. Oggi quella bambina ha 82 anni ed è al centro di questa storica pronuncia: "È difficile scindere l’aspetto tecnico da quello umano – spiega il suo legale, l’avvocato Luca Testa (nella foto) – perché il riconoscimento della responsabilità, dopo una vita intera, porta con sé più la soddisfazione morale che economica. La mia assistita ci teneva soprattutto a questo". La decisione si inserisce nel solco tracciato dalla Corte Costituzionale nel 2014, che aprì la strada a processi civili contro la Germania per i crimini nazifascisti."Ora – aggiunge Testa – spetterà allo Stato italiano farsi carico del risarcimento tramite il Fondo istituito nel 2022. Alla figlia spettano 391.103 euro. La sentenza è stata depositata ieri e dovrà essere notificata: ci sono 30 giorni perché diventi definitiva. Solo allora potremo presentare la domanda di liquidazione". "Per me – conclude l’avvocato – la soddisfazione più grande è vedere che, dopo 81 anni, la memoria delle vittime trova spazio nelle aule di giustizia. È un riconoscimento che non cancella il dolore, ma lo illumina di verità".
Gaia Papi