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Estate rovente ma la Toscana non soffrirà la sete, la situazione di Bilancino

Siccità, Gaia Checcucci, segretario generale dell'autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, ha fatto il punto analizzando i risultati dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici

Estate rovente ma la Toscana non soffrirà la sete, la situazione di Bilancino

Firenze, 20 giugno 2025 – I tre mesi dell'estate 2025 non faranno soffrire la sete alla Toscana ed alla Liguria. Non soffriranno le persone, per gli usi domestici, ma nemmeno le attività produttive, né la grande industria dell'accoglienza turistica, né il determinante comparto dell'agricoltura e del florovivaismo. Lo annuncia Gaia Checcucci, segretario generale dell'autorità di bacino dell’Appennino Settentrionale, che ha presieduto oggi 20 giugno 2025 l'"Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici".

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Gaia Checcucci ha illustrato i risultati del lavoro dell'Osservatorio spiegando che "la fotografia dello stato della risorsa idrica del Distretto, alla vigilia dell’estate, restituisce un quadro confortante, grazie alle piogge sia dei mesi invernali che primaverili. I notevoli quantitativi di acqua caduti a terra hanno consentito di ricaricare le falde di tutto il distretto e hanno riempito i principali invasi.

E nonostante che le prime settimane di giugno siano trascorse senza precipitazioni significative, le riserve fin qui accumulate garantiranno, ragionevolmente, il fabbisogno per tutti gli utilizzi del territorio distrettuale. Tuttavia, si mantiene alto il livello di attenzione soprattutto perché le previsioni del Lamma e degli altri centri meteoclimatici, rilevano temperature che sono state e saranno di gran lunga superiori alle medie registrate negli ultimi venti anni. Tanto per fare un esempio il mese di giugno 2025 potrebbe essere secondo solo al giugno 2003. Non basta: saranno scarsissime le precipitazioni sia in luglio che in agosto".

Nel dettaglio, la situazione che risulta all'Osservatorio è questa: l’invaso di Bilancino registra circa 67 Mmc e attualmente è al 96 % del volume invasabile utile. Anche la diga Montedoglio, al centro, due settimane fa dello storico accordo del 7 giugno scorso (distribuirà l'acqua del Tevere in Valdichiana, Valtiberina e provincia di Arezzo) mostra un volume di circa 129 Mmc nonostante l’inizio della stagione irrigua e dunque i maggiori attingimenti.

Il Lago di Massaciuccoli, sempre sotto osservazione, al momento non preoccupa. Sono a circa il 90% anche gli altri invasi del distretto: dighe di Levane e La Penna e le dighe dell'Enel in Lucchesia. Anche i fiumi e tutte le acque superficiali del distretto non sembrano essere in sofferenza, nonostante possa regnare l'incertezza causata dal carattere torrentizio dei corsi d’acqua liguri e toscani e dunque, per loro natura, strettamente dipendente dalla quantità di pioggia.

Si potranno dunque avere criticità locali di natura ambientale, ma non di approvvigionamento idrico. Sfogliando i dati dell'"Osservatorio", Gaia Checcucci aggiunge e conclude: "Da luglio in poi, statisticamente, assisteremo alla naturale tendenza di decrescita della risorsa, tipica della stagione estiva, viste anche le probabili alte temperature, la conseguente evapotraspirazione e la probabile assenza di precipitazioni. Ed è proprio per questo che dobbiamo garantire investimenti su ciò che davvero serve, ovvero reti di interconnessione e reti secondarie, come nel caso di Montedoglio, che consentono di utilizzare al bisogno l’acqua che già c’è. La resilienza idrica alla pari di quella idrogeologica si ottiene se abbiamo una conoscenza di dettaglio dello stato quantitativo e qualitativo dei nostri corpi idrici superficiali e sotterranei, se siamo a conoscenza dei prelievi effettivi, dei fabbisogni che vi sono per i diversi utilizzi della risorsa e delle capacità reali dei nostri “magazzini” dove la risorsa viene o raccolta (invasi) o permea ricaricando le falde. Con la conseguenza che, in annate piovose come quella in corso, le falde sono cariche e dunque sostengono l’incremento di prelievi senza subire conseguenze; al contrario, quando la stagione delle piogge primaverili non sia così favorevole, ci troviamo nella situazione di soddisfare i fabbisogni, ma pagando l’alto prezzo di ridurre in condizione di seria criticità i nostri acquiferi. Poter utilizzare l’acqua invasata, realizzando investimenti come quelli previsti nel recente Accordo di Montedoglio, consentirà di preservare i nostri tesoretti sotterranei a beneficio dell’ambiente e di tutti i fruitori dell’ecosistema.