Firenze, 12 giugno 2025 – Con un clima che cambia, diventa sempre più strategico il rapporto fra lo studio dei fenomeni meteorologici e il mondo agricolo. Lo hanno evidenziato Bernardo Gozzini, amministratore unico del Lamma, e Gaetano Genovese meteorologo di 3B Meteo, durante il panel «Meteomania» moderato dalla giornalista Elettra Gullé nell’ambito di Agrofutura.

«In Toscana – ha spiegato Gozzini – la temperatura aumenta di 1,3 gradi ogni 50 anni, con picchi di 2 gradi in estate. Probabilmente anche i prossimi mesi ci faranno registrare qualche nuovo record. Sta cambiando poi la distribuzione delle precipitazioni, con piogge concentrate in periodi brevi e zone ristrette. Questo incide inevitabilmente sul settore agricolo. Per esempio già oggi vediamo diffondersi l’irrigazione a goccia per la vite, impensabile per i nostri nonni. Per questo trattenere acqua, ma anche studiare come utilizzarla bene diventa essenziale».
«Deve esserci per forza un’alleanza tra lo studio del clima e i metodi di coltura – ha proseguito Genovese –. Occorre non solo gestire meglio la risorsa idrica, ma anche fare di necessità virtù, per esempio cambiando tipo di colture». Un aiuto, in queste nuove sfide, arriverà probabilmente anche dall’intelligenza artificiale, ma con cautela. «Le innovazioni sono importanti – hanno spiegato entrambi i relatori – ma il fattore umano resta fondamentale, soprattutto per cogliere la complessità di una previsione, per collegarla all’orografia e alle caratteristiche specifiche di ogni luogo». Intanto, un tema centrale per i cittadini resta la corretta percezione delle previsioni, soprattutto nei casi di allerta.
«Quando si parla di meteo, è fondamentale saper comunicare l’incertezza senza perdere credibilità – ha spiegato Gozzini -. Occorre far capire che le previsioni indicano una probabilità e che devono essere lette e utilizzate in modo consapevole». Proprio il meteo, d’altronde, è sempre più al centro dell’attenzione di tante persone, interessate a organizzare gli spostamenti di lavoro o a programmare il tempo libero. Ma quanto ne sappiamo davvero? «Spesso si fa confusione già fra meteo e clima – ha detto Genovese -. Il primo indica la descrizione in tempo reale delle variabili atmosferiche in un dato luogo. Il clima, al contrario, si riferisce alle caratteristiche consolidate per una determinata macroarea nel corso di almeno 30 anni». «In parole più semplici – ha proseguito Gozzini - il clima è quello che ti aspetti, il meteo quello con cui ti trovi a fare i conti. Un esempio si ha in caso di viaggio: la valigia si prepara in base al clima, ma il meteo può riservarci delle sorprese». Ma al di là delle definizioni, a mancare è anche una più generale conoscenza dei meccanismi che regolano le previsioni. «Il meteo è uno di primi e più diffusi argomenti di conversazione – ha spiegato ancora Gozzini – ma serve maggiore consapevolezza. Dobbiamo poter essere proattivi e sapere come comportarci in caso di allerta».
«Informare la popolazione sui rischi è compito di soggetti pubblici – ha concluso Genovese - ma anche noi cerchiamo di offrire formazione attraverso la app e il sito. Abbiamo inoltre dei programmi nelle scuole, per fare sensibilizzazione. Perché è giusto, fin da piccoli, capire come comportarsi in caso di allerta».