FABRIZIO MORVIDUCCI
Agrofutura

Mondi da conoscere. Non solo enogastronomia: vivai, cuore verde toscano

In chiusura del festival AgroFutura organizzato da Qn, protagonista il distretto pistoiese. I numeri: più 3,5% nel 2024 e un fatturato di 3,5 miliardi a livello nazionale

Mondi da conoscere. Non solo enogastronomia: vivai, cuore verde toscano

Firenze, 12 giugno 2025 – Il vivaismo è uno dei motori dell’economia toscana. E l’approfondimento sulle specifiche del comparto non poteva non chiudere la due giorni di Agrofutura, il progetto editoriale e territoriale firmato Qn Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!, finanziato dalla Regione Toscana e la Regione Emilia-Romagna, con il patrocinio del Comune di Firenze. Il Festival, in diretta streaming, ha ottenuto 120mila views.

Moderati dalla giornalista de La Nazione Lisa Ciardi si sono confrontati il presidente del Distretto rurale vivaistico-ornamentale della provincia di Pistoia, Francesco Ferrini, il divulgatore scientifico, Marco Martinelli, il direttore generale di Giorgio Tesi Group, Marco Cappellini, Gianluca Cristoni coordinatore allestimenti verdi O2 Farm.

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AgroFutura Festival, la tappa fiorentina (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Un settore importante, come sottolineato da Francesco Ferrini: “Abbiamo parlato per due giorni di agricoltura – ha detto Ferrini – il nostro Paese si distingue per l’élite di certi prodotti. Ma non salta subito alla mente che il florovivaismo è il settore che rappresenta di più l’agricoltura toscana in Europa e nel mondo. È un settore in crescita nell’ultimo decennio, nonostante abbia dovuto affrontare fasi difficili. Nel 2024 ha registrato una crescita del 3,5% su base nazionale con un fatturato di 3,5miliardi. Di questi 1,7 sono legati alla vivaistica e 500 milioni arrivano dal vivaismo toscano; 300 da quello pistoiese. Si tratta del primo dei settori agricoli della regione, più del vino e dell’olio. È un prodotto d’eccellenza da esportazione, ma in Italia si fatica a capire quella che è l’importanza”.

La Toscana è la regione con la maggior produzione, il triplo rispetto alla Liguria (seconda), poi ci sono Sicilia e Lombardia. Nei vivai lavorano circa 10.000 persone. Tantissime famiglie prosperano grazie all’attività vivaistica in un distretto, quello pistoiese di 50 chilometri quadri. Ma quanto è difficile parlare di piante e vivaismo?

Il divulgatore Marco Martinelli ha provato a dare una risposta: “Come esseri umani nasciamo molto attenti a che i predatori non ci mangino. In un bosco non notiamo il bosco. Per contro però attraverso i social si può fare anche molto. In più c’è un tema legato a una maggiore sensibilità all’ambiente e al cambiamento climatico. Siamo bombardati da queste notizie e fortunatamente stiamo prendendo consapevolezza. Sicuramente le piante sono la risorsa più importante che dobbiamo proteggere”. Ma per la salvaguardia dell’ambiente, le aziende cosa possono fare? “Giorgio Tesi group – ha detto il direttore Marco Cappellini – ha un’incidenza di mercato che va dal 15 al 20% all’interno del distretto. Siamo un’azienda che esporta per l’85%, e abbiamo circa 250 persone al lavoro come lavoro diretto, altrettante come loro indiretto. Produciamo in una trentina di centri azienda su Pistoia. E siamo anche nel grossetano, nelle Marche, nel nord Italia dove abbiamo circa 100 ettari di alberature”.

Le certificazioni come strumento aziendale per la responsabilità ambientale, ma anche il bilancio sociale e la fondazione per sostenere progetti di welfare sul territorio sono le cifre di questa azienda impegnata anche in progetti culturali. Gianluca Cristoni coordinatore allestimenti verdi O2 Farm ha raccontato la storia di un successo d’impresa. “Si è parlato di come gli uomini non vedano il bosco. Noi pensiamo il contrario: all’ingresso dell’azienda abbiamo un motto molto noto: non puoi avere la favola se non hai il coraggio di entrare nel bosco. Veniamo da una cultura agricola tradizionale, abbiamo convertito attività in attività produttiva vivaistica. Con gli allestimenti, usando le piante siamo diventati quello che siamo”.

Il Festival ha avuto come main partner BPER Banca e come partner Inalca-Gruppo Cremonini - Orogel – Selenella. In collaborazione con Green Design Partner Giorgio Tesi Group - FAI Toscana. Si ringrazia l’Associazione QUORE - QUalità e Origine REte Toscana DOP e IGP.