
L’idea di un casello tra Arezzo e il Valdarno piace anche ad altri sindaci
Il progetto di un nuovo casello autostradale tra Valdarno e Arezzo continua ad alimentare il confronto politico e civico in vallata. Dopo la proposta avanzata dal sindaco di Laterina Pergine Valdarno, Jacopo Tassini(nella foto a destra), e sostenuta dal primo cittadino di Castiglion Fibocchi, Marco Ermini, arrivano prese di posizione importanti da liste civiche e associazioni del territorio, tutte orientate a sostenere l’opportunità di un’infrastruttura ritenuta strategica. "Sviluppo Comune", gruppo consiliare di Bucine, rappresentato dai consiglieri Taranghelli e Ciapi, ha espresso un sostegno netto e senza esitazioni, sottolineando che il nuovo svincolo porterebbe benefici immediati soprattutto nella parte sud-est del comune della Valdambra, rafforzando l’attrattività del territorio per il mondo produttivo e commerciale, oltre a offrire a pendolari, turisti e viaggiatori nuove possibilità di mobilità. Inoltre, in tema della sicurezza, lo svincolo rappresenterebbe uno snodo strategico in caso di chiusure forzate di tratti dell’A1 tra Valdarno e Arezzo. Anche l’associazione civica Casa Comune Montevarchi, che ha tra i suoi promotori l’ex sindaco Giorgio Valentini, si mostra assolutamente favorevole.
Per il movimento, sarebbe il tassello mancante per un sistema infrastrutturale moderno ed efficiente. Per Casa Comune sarà però decisiva la scelta della localizzazione, che dovrà rispondere a obiettivi strategici come attrarre flussi veicolari nord-sud, migliorare i collegamenti con le aree industriali di Levane e Malafrasca, potenziare l’accessibilità verso Siena e la Toscana meridionale, e offrire servizi più efficienti alle zone produttive della Setteponti.
Non meno rilevante l’aspetto della sicurezza autostradale, con ricadute dirette sui cittadini dei centri urbani attraversati da deviazioni di traffico, tra cui Montevarchi. L’associazione richiama infine l’attenzione sulla necessità di aprire un tavolo istituzionale allargato a Comuni, Provincia, Regione, organizzazioni di categoria e Società Autostrade, da cui far nascere un protocollo d’intesa su localizzazione, finanziamenti e modalità operative. Sul tema è intervenuto anche Francesco Carbini, coordinatore del Patto Civico Intra Tevere et Arno, che ha però ricordato una proposta avanzata nel 2023 dalle liste civiche sangiovannesi, che chiedeva di realizzare un nuovo casello più a nord, tra San Giovanni e Figline, che avrebbe avuto la funzione di alleggerire la viabilità vallata, servire le aree industriali di Bomba a Cavriglia e di Sant’Andrea a San Giovanni e rispondere al grande afflusso di turisti atteso con la futura realizzazione del "più grande parco dello sport d’Europa".
Ma per Carbini, adesso, la priorità è fare squadra per la realizzazione della terza corsia tra Incisa e Valdarno. "I problemi infrastrutturali – ha detto - non si risolvano con slogan elettorali, ma con la collaborazione concreta, come avvenne in passato, ad esempio, per il monoblocco ospedaliero della Gruccia, quando tutte le forze politiche dell’epoca si sedettero intorno a un tavolo, al di là della loro posizione politica, mettendo al centro la priorità della popolazione e dei territori".