
Un’edizione dell’Antiquaria da incorniciare con trentamila presenze
A braccetto di mattina, lì a un passo tra la Cattedrale e il Prato. Nel pomeriggio, ognuno per sè. In piazza Grande sfila il corteo storico che precede la sfida dei giostratori al Buratto, tra i vicoli del centro riecheggia la voce, possente dell’Araldo, che annuncia l’ingresso dei Musici che intonano l’inno del Saracino. Nell’anello del parco storico, un fiume di persone "scorre" tra i banchi nell’edizione che per una volta all’anno raddoppia le emozioni. Antiquaria e Giostra, nell’intreccio di settembre, sono le due regine di un fine settimana da tutto esaurito. Bagno di folla al Prato, aretini nelle piazze incollati ai televisori spalancati davanti ai tavolini degli aperitivi. Così in piazza San Francesco, ti imbatti in un muro di quartieristi assiepati sui gradini del sagrato della Basilica, proprio lì a un passo dagli affreschi di Piero: sono immobili, indossano i foulard coi colori del cuore e non muovono lo sguardo dallo schermo: c’è la diretta di Teletruria e in quello spicchio di piazza, non vola una mosca. L’idea del locale funziona e la diretta della Giostra diventa l’attrazione di punta di un pomeriggio al cardiopalma, anche per chi non conosce la storia. Tanti i turisti che si fermano incuriositi, alcuni chiedono cosa stia accadendo. E quando gli spieghi la bellezza della Giostra, guadagnano un tavolino e si mettono seduti."Restiamo, è un bellissimo spettacolo", dice un turista francese in un italiano perfetto, pure con la sfumatura della "r" made in Paris. Stessa scena al Parco Pertini dove il maxischermo allestito nello spazio del bar Menchetti in tandem con Teletruria, accoglie il pubblico delle grandi occasioni.
Al Prato la Fiera delle meraviglie mette a segno un altro centro. Nel fine settimana d’oro della città, sono circa trentamila i visitatori saliti nella parte alta del centro. Un viaggio tra gli oltre duecento banchi disposti lungo il percorso dell’anello al centro del parco storico e nella via laterale che corre lungo le mura. Un via vai continuo per tutto il giorno che cambia passo quando alle 17 in punto il corteo storico entra in piazza Grande dopo aver attraversato le vie del centro. Uno spettacolo nello spettacolo che ha stregato i tanti visitatori lungo il percorso. Un corteo impeccabile nel suo svolgimento che ha regalato grandi emozioni ai quartieristi che lo hanno seguito in ogni momento. Compreso il "passaggio" delicatissimo in via Roma dove solitamente parte lo sfottò tra i rivali in una pioggia di "coriandoli" che colora il cielo per poi planare sull’asfalto. I giostratori sono gli "eroi" della sfilata, osannati dai fan, mentre avanzano lentamente tra due ali di folla. Alle 17 in punto tutto cambia. È come se una sveglia immaginaria avesse suonato per avvertire che è ora di cambiare palcoscenico. E così, forse con un pò troppa fretta, molti antiquari ripiegano gli oggetti d’epoca nelle scatole di cartone. La Giostra si prende la scena, col suo prologo al mattino dalla Cattedrale. Dove tra il popolo dei quartieristi, si può incontrare perfino Patrizio Bertelli, nato a Porta Crucifera e rimasto molto legato al quartiere rossoverde. Anche lui assiste alla cerimonia e aspetta sul sagrato l’uscita della lancia d’oro: il trofeo più ambito nella sfida dei giostratori. Il manager si concede una mattina di pura passione aretina, impossibile restarne indifferenti. Con la nipotina che indossa un foulard rossoverde, assiste allo spettacolo che annuncia la gara. Sorride e saluta chi lo ringrazia per quanto sta facendo per la sua Arezzo: tra le ultime acquisizioni quella che farà rinascere l’ex area Lebole e restituirà alla città un luogo simbolo della sua storia. E chissà che dal sagrato della Cattedrale, Mister Prada non si sia affacciato al Prato per godersi un’altra meraviglia, tutta aretina.