LUCIA BIGOZZI
Cronaca

I Moderati sfidano il campo largo. Lupi suona la carica: "Partita aperta". Candidati, i big incoronano Casucci

Il leader nazionale in tour nelle province: "Diamo voce ai tanti cittadini che non vanno più a votare". Il commissario toscano Colucci: "Liste pronte, aperti al civismo. Anche ad Arezzo il metodo è la competenza".

Il leader nazionale Maurizio Lupi e il commissario toscano Alessandro Colucci

Il leader nazionale Maurizio Lupi e il commissario toscano Alessandro Colucci

Il centrodestra ingrana la marcia e punta dritto su Firenze. Big in campo per lanciare la corsa dei candidati verso la Regione e al fianco di Alessandro Tomasi. Così ieri da Sansepolcro, il generale Roberto Vannacci (oggi a Castiglion Fiorentino e alla Giostra) ha suonato la carica al popolo del Carroccio. Così in un tour nelle province che ha impegnato il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. "Anche in Toscana con la presenza delle sue liste, Noi Modearati dà voce e rappresentanza ai tanti cittadini di centro e moderati che non vanno più a votare o che si sono allontanati dalle politica poiché senza rappresentanza". Obiettivo rilanciato dal commissario toscano del partito Alessandro Colucci che ha già messo nel target quel "36 per cento di toscani che nel 2020 non sono andati a votare". Bacino di consenso "ghiotto" per tutti. Ma come fare? Lupi mette l’accento sulla qualità dei candidati: "Noi Moderati lo sta facendo attraverso la candidatura di persone capaci e competenti, espressioni del partito e anche civiche che daranno ancora più credibilità all’alternativa di governo a sostegno di Tomasi". Già, la componente civica: è il "mood" del partito di Lupi che vuole presidiare l’area moderata di centro e per questo punta in alto.

La chiave dei moderati è "una politica che fa della responsabilità, concretezza e della competenza il suo metodo. Lo dimostra la candidatura di consiglieri regionali, amministratori locali, professionisti e imprenditori del territorio". La sfida al blocco del centrosinistra nel laboratorio del campo progressista, si trasforma non in un ostacolo ma "in un’opportunità per noi", dice Colucci. Perchè? "Il campo largo è il miglior assist che Giani e la sinistra potevano farci perchè si tratta di una proposta politica dalle mille contraddizioni: non si capisce su quali punti Giani e i 5Stelle riescano a governare insieme. Prendiamo la questione aeroporti, visioni contrapposte. E noi metteremo in evidenza le contraddizioni profonde". Colucci va dritto al punto della campagna elettorale.

"La Toscana ha bisogno di una svolta perchè sconta un gap su settori strategici, dalle big data alle infrastrutture. E la sanità non si migliora di certo aumentando l’Iperf ai cittadini". Cavalli di battaglia al centro della sfida. Le liste sono alla limatura, compresa quella aretina che sarà presentata nei prossimi giorni. Quanto ai malumori tra i dirigenti aretini per il metodo che ha portato alla candidatura di Marco Casucci, il commissario toscano del partito è netto: "Le liste sono in dirittura d’arrivo e siamo nella condizione di dove scegliere tra candidati perchè abbiamo registrato un grande entusiasmo anche dall’area civica, pensiamo all’impegno del consigliere regionale Ulmi. Abbiamo chiesto la disponibilità agli eletti e a tutti i dirigenti e questo è il criterio che abbiamo seguito: Marco Casucci è consigliere uscente ed è uno dei dirigenti del partito che hanno raccolto la sfida di proseguire l’impegno nell’assemblea toscana", spiega Colucci. Che si prepara alla "campagna" aretina.

Lucia Bigozzi