
L’assessore all’urbanistica Francesca Lucherini lancia il bando per l’archivio
Tempi più lunghi, spazi non idonei e la necessità di garantire un servizio migliore a professionisti e cittadini. È questo il nodo dell’archivio storico delle pratiche edilizie del Comune di Arezzo, oggi diviso tra via Cadorna e via della Fiorandola.
Dal 2009 in avanti i fascicoli sono custoditi in Cadorna, consultabili liberamente, mentre le pratiche precedenti restano in Fiorandola, in locali che i dipendenti stessi hanno giudicato non adatti. Per questo l’amministrazione ha avviato un percorso che punta sia a mettere in piedi una nuova sede che a una graduale digitalizzazione del patrimonio documentale. L’assessore all’urbanistica Francesca Lucherini spiega a che punto siamo.
Assessore, qual è la situazione attuale?
"Le pratiche dal 2009 in poi sono conservate in via Cadorna e visionabili senza appuntamento. Quelle precedenti si trovano in via della Fiorandola, dove però lo spazio è inadeguato: i dipendenti lo hanno segnalato e anche i sindacati hanno avanzato riserve".
Con quali conseguenze sui tempi di consultazione?
"Da aprile abbiamo portato tutta la consultazione presso il Cadorna. Questo ha inevitabilmente allungato i tempi: se prima bastava circa una settimana, adesso può volerci anche più di un mese. Non è la soluzione definitiva: servirebbero adeguamenti per circa 400mila euro".
Che strada avete scelto?
"L’immobile di via della Fiorandola è in affitto, quindi abbiamo pubblicato un bando a luglio, in scadenza il 15 settembre, per trovare una nuova sede idonea: 2mila metri quadri su un unico piano, altezza minima 4 metri, solai certificati e spazi esterni. Non escludiamo di valutare in futuro una struttura di proprietà, ma per adesso sarà questa la strada da intraprendere".
E sul fronte della digitalizzazione?
"Avevamo provato con una società esterna, ma i costi per i professionisti sarebbero arrivati fino a 100 euro a pratica. Gli ordini professionali hanno detto no. Così ogni anno digitalizziamo in autonomia due annualità: ora siamo arrivati al 2020, con il lavoro affidato a un’eliotecnica aretina".
La Soprintendenza si è espressa nei giorni scorsi.
"Il sopralluogo di venerdì ha dato l’ok per proseguire temporaneamente, in attesa della nuova sede. L’obiettivo è eliminare le prenotazioni, mantenendo però un canale d’urgenza per casi come le compravendite. Vogliamo che il servizio cresca in qualità e sia davvero utile per i cittadini e per i professionisti".