
L’allenatore di Porta del Foro celebra il valore del lavoro fatto alle scuderie. Carboni: "Due volte agli spareggi, meritiamo di più". Magi: "Onore ai vincitori".
di Matteo MarzottiAREZZOLacrime e sudore, sono le parole che meglio descrivono l’emozione in Piazza Grande dei quartieristi giallocremisi dopo la lettura del punteggio da parte dell’araldo, quel quattro firmato da Matteo Vitellozzi che ha portato la lancia d’oro a San Lorentino. Lacrime ed emozione sul volto del rettore Roberto Felici che (quasi) incredulo resta a sedere per alcuni secondi, ricevendo le strette di mano e i complimenti degli altri rettori. "Onore ai vincitori, che hanno vinto una bella Giostra- commenta Maurizio Carboni, rettore dei biancoverdi-. Dispiace essere arrivati per l’ennesima volta agli spareggi e non aver fatto bene. A volte serve essere più cinici e portare a casa i punti". "Sono stati più bravi di noi, complimenti a Porta del Foro, noi non abbiamo nulla da recriminare" commenta Giacomo Magi dopo essersi complimentato con Felici per una vittoria che dalle parti della Chimera mancava dal giugno 2019. "Porta del Foro ha aspettato a lungo questo momento - commenta Felici dopo aver consegnato la lancia nelle mani del proprio capitano Diego Giusti - non pensavo di provare un’emozione così, ancora più grande di quella del 2019, perché il quartiere è in una fase di crescita enorme e questa lancia sono sicuro che ci darà una svolta". Un successo che arriva a poche ore di distanza da quello nella prova generale. "Questo significa che il lavoro portato avanti sta facendo vedere i suoi frutti - prosegue Felici - in mezzo a tanti problemi siamo riusciti a disputare una giostra da protagonisti e questa lancia è per tutti questi ragazzi che dedicano ogni minuto del proprio tempo a questi colori". Tra i protagonisti di questo successo c’è sicuramente Enrico Vedovini, allenatore della Chimera."E’ qualcosa di indescrivibile - spiega Vedovini, anche lui con la voce rotta dall’emozione - in questi due anni a Porta del Foro mi sono conto di cosa vuol dire la parola soffrire. Ho visto gente con le lacrime agli occhi ripetermi e chiedermi di uscire dalla Piazza girando destra, vale a dire andare verso il Duomo con la lancia per il Te Deum perché per troppo tempo hanno dovuto girare dall’altra parte. Mi viene da piangere vedendo questi ragazzi ora perché non so cosa potrebbe succedere. A giugno il rettore Felici mi disse che prima o poi avremmo vinto e che in quel caso avremmo fatto il Carnevale di Rio". Stretti nella morsa dell’abbraccio dei propri quartieristi Francesco Rossi e Matteo Vitellozzi esultano sul palco riservato ai rettori. "E’ una vittoria dietro la quale c’è tanto sudore e lavoro, amore e sacrificio - sottolinea Rossi - è veramente bellissimo. Oggi insieme a noi abbiamo sentito tutto l’affetto dei nostri quartieristi e questa lancia è anche per due persone che purtroppo non sono qui con noi a festeggiare come Lucia Magnani e Maurizio Leoni. Cosa ci ha dato Vedovini? Ci ha portato la sua esperienza di giostratore. Lo conoscevo da prima ed è stato forse più facile per me adattarmi all’inizio. Un dedica? Alla mia famiglia, a mio figlio e alla mia compagna per essermi sempre stati vicini".E a Rossi arrivano anche i complimenti del compagno, Matteo Vitellozzi. "E’ stato bravissimo perché in settimana ho avuto problemi ma Francesco li ha annullati - spiega Vitellozzi - è un compagno spettacolare. Se possiamo aprire un ciclo? Dobbiamo farlo, vincere è sempre bello e possiamofarlo".