MARTINA DEL CHICCA
Cronaca

Uniti attorno al fuoco delle baldorie. Si accende una notte senza tempo. Nata per fede e diventata di comunità

Le origini affondano nel 1854, quando venne eretto un falò di ringraziamento alla Madonna per la fine dell’epidemia . E stasera la festa più antica e suggestiva della città si rinnova con le pire alla Stazione Vecchia e al Varignano.

Con le baldorie si accende una delle feste più antiche della città. Appuntamento alle 21 alla Stazione Vecchia e al Varignano

Con le baldorie si accende una delle feste più antiche della città. Appuntamento alle 21 alla Stazione Vecchia e al Varignano

C’è un odore, a settembre, capace di riportare la mente indietro nel tempo. E di far tornare bamboretto ogni viareggino, anche il più attempato. È quello della resina, che riempie l’aria quando si accende la catasta di pigne e pinugliori (o aghi di pino). Quando si accende il fuoco delle baldorie. Una tradizione nata per fede, e diventata di comunità.

Era il 1854, quando in seguito ad una terribile epidemia di colera il “curatino“ Padre Pucci – che insieme a suor Giuliana Lenci con eroico altruismo si prese cura degli ammalati nell’ospedaletto di San Giuseppe – invitò la popolazione a radunarsi in preghiera di fronte al tabernacolo della Madonna Bambina, costruito nel 1837 ai piedi del Ponte di Pisa da Zaverio Cardinali per onorare il voto fatto alla Vergine per avergli salvato la vita nel naufragio della tartana “Madonna di Montenero”. La popolazione pregò perché l’epidemia cessasse, cosa che – fra storia e leggenda – avvenne improvvisamente. E per quella grazia, il 7 settembre di quell’anno, venne acceso un fuoco di devozione. Da allora, ogni anno fino ad oggi, a Viareggio vengono realizzate, e poi incendiate, grandi cataste di pinugliori, rami, frasche e, di recente, anche bancali di legno raccolti per le strade.

Quell’antico spirito che vive nelle baldorie è testimoniato perfettamente nell’opera realizzata da Libero Maggini, su progetto di Gianni Marlini, esposta al centro di piazza Viani in Darsena. Che mostra dei bamboretti dinoccolati, lanciati con un carretto colmo di sogni e aghi di pino in un’avventura senza età. Padroni di un tempo che, proprio quando sembra essere fuggito, ritorna. Per rinnovare un rito che negli anni ha illuminato la notte di tutti i quartieri della città; e che, pur fiaccato dal passare degli anni, resiste insieme alla memoria.

La baldoria tornerà dunque ad accendersi questa sera, alle 21, nel piazzale del mercato della frutta, a pochi passi tabernacolo della Madonna Bambina, grazie all’impegno del comitato “Guerrazzi Folk“. Un’altra baldoria sarà invece al Varignano, organizzata dal Cantiere sociale e dal rione Varignano. Si parte alle 17 con la raccolta dei pinugliori e la costruzione della catasta che verrà accesa alle 21 in via Vetraia, nel parcheggio ex Italmaco, insieme al menestrello Gusmano.

In uno spirito profondamente comunitario, con il sottofondo della canzoni che sanno raccontare Viareggio, i suoi personaggi, le sue nostalgie, e nella magia del volo del “minonne“ buttate all’aria dalle pile di pinugliori accatastati. Con intere famiglie radunate intorno al fuoco, in un girotondo che accompagna la storia di Viareggio.

Mdc