DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Resta impigliata nella rete, volontari salvano una sula. “Sarebbe morta soffocata”

Marina di Pietrasanta, il volatile è stato avvistato mentre galleggiava in difficoltà a nord del pontile di Tonfano

L’intervento di salvataggio del volatile con i volontari mentre tagliano i pezzi di rete che si erano attorcigliati intorno alla bocca del povero animale

L’intervento di salvataggio del volatile con i volontari mentre tagliano i pezzi di rete che si erano attorcigliati intorno alla bocca del povero animale

Marina di Pietrasanta (Lucca), 28 maggio 2025 – Il suo istinto l’aveva portato a volare in alto mare alla ricerca di qualche pesce con cui banchettare. Ma il suo becco, affilatissimo e dotato di denti-uncino per afferrare e trattenere le prede, è stato tratto in inganno dal luccichìo di un pezzo di rete che si era trasformato in un rifiuto galleggiante pieno di altri materiali come legnetti, foglie e plastiche. Quel potenziale boccone ha rischiato di trasformarsi in una trappola mortale per un esemplare di sula, uccello marino molto raro sulle nostre coste anche perché, appunto, è solito cacciare in alto mare.

Destino vuole invece che sia stato avvistato lunedì intorno alle 17 mentre galleggiava in difficoltà a nord del pontile di Tonfano, tra i bagni “Biancamano” e “Sorriso”. “Ero sulla battigia con il bagnino del ’Sorriso’ – racconta Lauro Lenzoni, noto fotoreporter oltre che amministratore della pagina Fb ’La bottega della Rosetta’ – quando a un certo punto ci ha attirato quella che sembrava una carcassa, a circa 500 metri da riva. Quando abbiamo visto che sbatteva le ali, avvicinandosi sempre di più alla costa, abbiamo avvisato alcuni surfisti, i quali lo hanno caricato su una tavola portandolo a riva. Era stremato, ma sano e con le ali e il becco intatti, nonostante avesse almeno due chili di rete addosso. Probabilmente stava soffrendo da tante ore e non avrebbe resistito visto che quella ’palla’ di rifiuti lo avrebbe portato a fondo. Ho allontanato i curiosi, gli ho coperto gli occhi e l’abbiamo tenuto fermo. Mi ha anche ferito alla mano, poi il bagnino del ’Firenze’ ha portato le forbici: prima abbiamo tolto il peso più grande, che in pratica gli si era attorcigliato intorno al becco, per poi tagliare un filo alla volta. Era destinato a morte certa a causa degli incivili che puliscono le barche e gettano tutto in mare”. Una volta libera, la sula si è addormentata sulla battigia, poi alle 19,30 i volontari dell’Oasi Lipu l’hanno raccolta per farla visitare da un veterinario.

d.m.