FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Raggiunto l’accordo. La Capannina ad Armani. Affare da circa 15 milioni

Re Giorgio aveva conosciuto il suo grande amore proprio nel locale cult "Un gesto affettivo, un ritorno alle origini e un tributo alla tradizione italiana".

Re Giorgio aveva conosciuto il suo grande amore proprio nel locale cult "Un gesto affettivo, un ritorno alle origini e un tributo alla tradizione italiana".

Re Giorgio aveva conosciuto il suo grande amore proprio nel locale cult "Un gesto affettivo, un ritorno alle origini e un tributo alla tradizione italiana".

Più che un’operazione di business è stato un intervento sartoriale, cucito nel tempo, per rivitalizzare una realtà che da sempre si è imposta per la sua eterna estetica. Giorgio Armani annuncia di aver raggiunto l’accordo per l’acquisizione de La Capannina, lo storico locale fondato nel 1929 da Achille Franceschi e dal 1977 acquisito e gestito da Gherardo e Carla Guidi. "La Capannina - si legge in una nota diramanta dal management - è simbolo, da quasi un secolo, della mondanità italiana e crocevia di artisti e intellettuali. Per Giorgio Armani, da sempre legato a Forte dei Marmi, rifugio personale e luogo di vacanza, questa acquisizione rappresenta un gesto affettivo, un ritorno alle origini: lì negli anni Sessanta conobbe il suo amico e socio Sergio Galeotti, e un tributo alla tradizione italiana". Dopo mesi di trattative portate avanti in modo blindatissimo già con il patron Guidi (pare che tra gli imprenditori interessanti al locale ci fosse pure Leonardo Maria Del Vecchio che poi ha virato sul Twiga) è stata firmata l’acquisizione da parte di Re Giorgio pronto a rilanciare la realtà nell’estate 2026.

Il prezzo? Secondo i rumors la cifra messa in campo si aggirerebbe tra i 12 e 15 milioni, a fronte dell’iniziale richiesta di 20 da parte dei Guidi. E così quel simbolo di vacanza ’da bere’, pagina della storia italiana e testimonianza del passaggio di personaggi della cultura, dello spettacolo e dell’imprenditoria ai massimi livelli si appresta a vivere una nuova stagione. Qui si è scritto il romanzo leggero, ma profondissimo, del nostro costume e quegli stessi spazi adesso continueranno ad essere intrisi dell’intrigante bellezza di una storia che continua ad essere tutta made in Italy.

Proprio tra quei tavoli in legno tanto evocati nel film "Sapore di mare", nel 1966, Armani conobbe il grande amore della sua vita, l’allora sconosciuto Sergio Galeotti di Pietrasanta che aveva frequentato il liceo artistico a Carrara e che lavorava in uno studio di architettura. Fu un incontro fatale tra Armani allora giovane e di una bellezza travolgente e Galeotti, uomo ironico, dal piglio elegante e dall’intelligenza vivace. Un incrocio di anime che ha permesso allo stilista di involarsi nella dimensione più ambiziosa: assieme nel 1975 fondarono la Giorgio Armani Corporation dove il compagno di occupava del settore finanziario e degli aspetti amministrativi contribuendo all’espansione del brand e alla nascita della linea Emporio Armani, lanciata nel 1981. Nel 1985 Galeotti morì a Milano a soli 40 anni in un momento in cui il loro amore e il loro progetto stavano esplodendo. "Con lui morì una parte di me" ha sempre detto il re delle passerelle, che periodicamente torna in Versilia proprio per non perdere quel prezioso e indissolubile filo con il passato. Che adesso si ricongiunge attraverso la Capannina che nel 2029 celebrerà i 100 anni di storia, così tagliando un traguardo che ne rafforzerà il mito.

Una trattativa che è stata portata avanti da oltre un anno da parte del gruppo cui fa capo lo stilista, da tempo impegnato a diversificare con successo gli investimenti anche nel settore hotellerie e food & beverage che sono simbolo di una proposta mondana ed esclusiva. E anche per la Capannina si annusa la concreta possibilità di una valorizzazione nella direzione della "sobrietà, tradizione e contemporaneità". Con la scomparsa di Gherardo Guidi nell’ottobre scorso qualcosa si era già incrinato: la sua capacità di interpretare i sogni della Versilia e restituirli sotto forma di serate indimenticabili, non era sostituibile e quella pista da ballo ha indubbiamente cambiato il proprio modo di proporsi, strizzando l’occhio ai giovanissimi. Nel frattempo però la moglie Carla e la figlia Cristina hanno tenuto aperto il dialogo per trovare qualcuno che volesse proiettare quel simbolo di mode, costumi e tendenze italiane nel futuro. Il confronto è stato lungo anche per il nuovo progetto voluto da Armani che punterebbe a mantenere intatto quel contenitore dall’eterno sapore di villeggiatura, proponendo però professionalità e intrattenimento con quel taglio di glamour lifestyle che richiama il successo registrato dagli Armani Caffè sparsi nel mondo.