
Stefano Donati di Ancupm sugli incidenti per deformazioni del manto "È responsabilità del Comune se non c’è la cartellonistica adeguata" .
Un percorso a ostacoli, fatto di dossi e buche. Un percorso, tratteggiato da gobbe e, soprattutto, radici, disegnato su strade, più simili a piste da corsa, piuttosto che vie pubbliche e destinate alla circolazione, che divengono un pericolo e un rischio per la salute e, in certi casi, per la vita dei cittadini. Dalle vie del centro viareggino a quelle, come nel caso di Lorenzo Lorenzini, fino alle strade di Pietrasanta e Forte dei Marmi. Strade che dovrebbero essere curate e mantenute dal proprio ente proprietario, così come, nel caso di segnalazioni, divieti e obblighi specifici, dovrebbero essere osservate e rispettate dai conducenti. Così come dichiarato da Stefano Donati (nella foto), ex comandante di Camaiore e oggi segretario generale dell’Associazione nazionale comandanti e ufficiali dei corpi di polizia municipale.
"L’ente proprietario della strada ha il compito di eliminare i pericoli della strada, come le radici possono essere, soprattutto per i veicoli a due ruote - racconta Stefano Donati - Il pericolo può essere eliminato o eliminando le radici, con lavori di manutenzione, o segnalando il pericolo, con segnaletica apposita. Oppure attraverso provvedimenti di abbassamento di velocità, con segnaletica orizzontale che restringa la carreggiata in modo che le radici che di solito partono dal bordo e arrivano al centro rimangano fuori dal tragitto dei veicoli. Così come il conducente ha l’obbligo di mantenere, secondo il codice stradale, la velocità adeguata alle caratteristiche della strada, all’orario e alle condizioni del traffico. Nei casi specifici, deve essere poi ricostruita la dinamica dell’incidente".
Incidenti provocati da radici che, quando non segnalate, sono spesso lasciate crescere e occupare la strada, continuando a costituire una minaccia per la collettività. "Per la responsabilità deve esserci una condotta colposa da parte dell’ente proprietario della strada, che non ha messo nel luogo in essere i provvedimenti necessari - continua Donati - Se il pericolo però è stato segnalato, o se la condotta di guida dimostra, dall’esito delle indagini, essere l’unica causa, perché magari c’è stata una velocità eccessiva rispetto a quella prevista rispetto alle caratteristiche della strada, allora l’ente può essere esonerato. Ma, su questo, ha decisione la magistratura".
Gaia Parrini