
I presidenti delle strutture del territorio sulla situazione, spesso, ancora fuori controllo degli affittacamere
Sono 600 mila in tutta Italia, e 700 nella nostra zona, come riportato dall’ultimo calcolo di Federalberghi e testimoniato dal presidente dell’associazione di Forte dei Marmi, e vicepresidente nazionale, Paolo Corchia, le realtà di affitti brevi fuori controllo, nonostante l’obbligo, entrato in vigore a inizio 2025, di essere in possesso, per tutte le strutture ricettive e gli immobili destinati a brevi periodi, del Cin. Fotografando una situazione che ha ripercussioni, inevitabili, sul mercato immobiliare, come su quello turistico.
"Credo ci sia un tasso di abusivismo molto alto - commenta Paolo Corchia - E per questo chiediamo al Governo, e alle regioni che si occupano di turismo, che ci sia l’imposizione della partita Iva e queste realtà diventino imprese a tutti gli effetti, perché è un fenomeno che sta esplodendo in intere città e su cui si sta attuando una vera speculazione. Anche nella nostra zona, vedo annunci senza Cin e certificazione, che si aggiunge al fenomeno di chi affitta ville per il weekend a cifre molto alte, e che sono all’oscuro di controlli".
Una realtà che, se, negli ultimi tempi, ha i riflettori puntati, per molto, specialmente nei casi di imprenditoria abusiva, è stata invece sottaciuta e nascosta. "Tutti hanno il diritto di lavorare ma rispettando le regolamentazioni e le leggi, perchè con il Cin anche gli extra alberghiero hanno dovuto regolarizzarsi - commenta Sandra Lupori, presidente degli albergatori di Viareggio - Mentre prima non venivano comunicati gli alloggiati, c’era meno sicurezza, e svolgendo le cose a nero era più facile affittare, facendo concorrenza sleale agli albergatori". "Una concorrenza sleale perché non hanno gli stessi costi, non solo del personale ma di tutto quello che ruota intorno alle attività e che richiede la licenza - aggiunge Marco Marcucci, presidente di Federalberghi di Marina di Pietrasanta - La situazione ha dei pro e dei contro: i pro, ovviamente per chi affitta queste case, è una rendita ulteriore, che permette molte cose, in alcuni casi necessarie, e dall’altra invece mette in difficoltà il settore turistico, per i posti letto e tutto ciò che gira intorno, perché se ho meno clienti ho anche meno disponibilità per dare lavoro".
Un settore turistico, quello viareggino e versiliese, che si avvicina, ora, alla chiusura di una stagione estiva "altalenante", fatta di prenotazioni last minute e presenze, per lo più, straniere, che hanno compensato e sopperiscono la sempre più carenza di italiani. "le due settimane centrali di agosto sono andate bene, ma con prenotazioni, appunto, last minute - racconta Lupori - È stata una stagione sempre in evoluzione, e in quelle settimane abbiamo avuto più italiani, come da tradizione, ma in calo nell’intera stagione, mentre c’è stato un aumento di stranieri che di solito mancano in questo periodo". "Gli italiani hanno pochi soldi in tasca e di questo ne risente la scelta delle vacanze - racconta Marcucci - Perché le ferie sono sempre più ristrette e, dall’altra parte, c’è anche la concorrenza di altre parti del mondo che hanno prezzi più bassi".
Ed è agli sgoccioli, questa stagione che, nonostante la più bassa percentuale di turisti italiani, sembra chiudere con un segno positivo, seppur, a tratti, contraddittoria, e colpita da temporali.
Gaia Parrini