FRANCESCA NAVARI
Cronaca

Forte dei Marmi, è scontro. Il sindaco vieta le feste. E i locali vanno in piazza

"Ci togliete il lavoro". In tanti ieri mattina alla protesta davanti al Comune. Slogan e cori. L’indotto chiede dialogo. Tensione anche con il primo cittadino. .

Tanti gli striscioni esposti durante la manifestazione dei locali che si è svolta ieri mattina sotto il municipio

Tanti gli striscioni esposti durante la manifestazione dei locali che si è svolta ieri mattina sotto il municipio

Cartelli e perfino urla contro il sindaco. Ieri mattina davanti al municipio si è svolto l’annunciato presidio dei lavoratori dell’indotto contro il taglio delle feste in spiaggia imposto dall’ordinanza del primo cittadino: una protesta lanciata dal Maitò che ha denunciato un totale di 500 posti a rischio.

Infatti non è voluto mancare anche il proprietario dello stabilimento balneare, l’imprenditore Stefano Nesti, che per la prima volta ha fatto sentire la sua voce e proprio all’inizio della manifestazione ha avuto un acceso confronto col sindaco Murzi che stava arrivando in bicicletta verso il palazzo nella mattinata domenicale, evidentemente per capire che piega avrebbe preso la faccenda. E sono state scintille tra strette di mano mancate e toni esasperati.

"E’ l’ora di finirla con le ingiustizie, lei rappresenta tutti i cittadini e deve dialogare con tutti senza penalizzare alcune realtà", ha detto Nesti in faccia a Murzi affiancato da circa 80 manifestanti tra lavoratori del settore intrattenimento, service, food & beverage, sicurezza ecc.

All’iniziativa si sono aggiunti anche alcuni rappresentanti dei giostrai che cinque anni fa dovettero lasciare il terreno di Vittoria Apuana (dove l’amministrazione ha creato un parco pubblico) e che ancora attendono uno spazio.

"Hai ingannato anche noi cinque anni fa", hanno gridato, in una situazione caotica in cui il sindaco ha chiamato in soccorso elementi della maggioranza accorsi velocemente in municipio.

Tanti gli striscioni esposti: "La musica disturba, la criminalità no?", "Murzi ci togli il lavoro", "Murzi ci togli la dignità", "La musica dà noia solo a te".

Nella mattinata turbolenta c’è stata poi un’ulteriore appendice quando il sindaco e alcuni elementi della sua maggioranza si sono seduti ad una caffè. E sono stati notati dai manifestanti che hanno così spostato il punto di protesta.

Ci sono stati megafoni, persone che hanno esposto a chiare lettere il proprio disappunto mente il primo cittadino è rimasto in silenzio al tavolo ha scelto di non replicare e di restare in silenzio, senza battere ciglio.

La sensazione è che la partita sia solo all’inizio e che la contrapposizione tra amministrazione comunale e categorie colpite possa trasformarsi in un braccio di ferro destinato a protrarsi a lungo.

Francesca Navari