REDAZIONE UMBRIA

West Nile, primo caso in Umbria: scatta il monitoraggio

Riguarda una donna residente in uno dei comuni dell'Usl 1 che comprende gran parte della provincia di Perugia. La signora ha soggiornato tra la fine di luglio e gli inizi di agosto in un'altra regione, dove sono già stati registrati casi confermati di febbre del Nilo

Primo caso di West Nile in Umbria

Primo caso di West Nile in Umbria

Perugia, 26 agosto 2025 – Primo caso di virus West Nile in Umbria. Riguarda una donna residente in uno dei comuni dell'Usl 1 che comprende gran parte della provincia di Perugia. Lo ha reso noto la stessa azienda sanitaria dopo che è arrivata al Servizio di igiene e sanità pubblica una segnalazione di positività agli anticorpi. La donna ha soggiornato tra la fine di luglio e gli inizi di agosto in un'altra regione, dove sono già stati registrati casi confermati di febbre del Nilo e dove, presumibilmente, ha contratto il virus.

La donna comunque sta bene. Ha infatti presentato lievi sintomi e il medico di famiglia, per scrupolo, le ha fatto fare le analisi del caso. 

La Usl sottolinea che in tutto il territorio dell'Umbria è attivo un sistema di sorveglianza "multidimensionale e all'avanguardia", che consente un monitoraggio capillare del territorio. Anche nell'ultimo monitoraggio del 25 agosto non sono state rilevate positività a West Nile virus, né negli animali né nelle zanzare, "segno indiretto di assenza di circolazione del virus nel territorio".

L'Usl Umbria 1 spiega in una nota che la West Nile Disease, o febbre del Nilo occidentale, è una malattia virale trasmessa dalle zanzare del genere Culex e l'uomo rappresenta un ospite terminale, poiché il virus non raggiunge livelli di viremia tali da poter esser nuovamente trasmesso ad una zanzara o da persona a persona. La trasmissione quindi può avvenire solo attraverso la puntura di una zanzara contagiatasi pungendo un uccello già infetto: il serbatoio naturale è, infatti, rappresentato solo da questi ultimi.

Per escludere l'eventuale presenza del Wnc a livello locale, il Servizio di igiene e sanità pubblica si è immediatamente attivato - seguendo le direttive del "Piano di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi della Regione Umbria 2020-2025" - conducendo un'indagine epidemiologica ed un sopralluogo nella zona, dove verranno installate, già oggi, delle trappole di cattura per le zanzare. Gli insetti verranno inviati presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale di Perugia per la ricerca dell'eventuale presenza del virus con tempi di risposta di circa 48 ore.

Inoltre, come previsto dal Piano regionale arbovirosi, sarà disposto, in via cautelativa, il rafforzamento dei trattamenti già in atto presso tutti i Comuni, con soli larvicidi e non con insetticidi adulticidi ricordando che non c'è trasmissione da uomo a zanzara, come invece può accadere nel caso della Dengue. La Usl ha ribadito che è importante ricordare che in tutto il territorio della regione Umbria è attivo un sistema di sorveglianza multidimensionale e all'avanguardia, che consente un monitoraggio capillare del territorio: sorveglianza entomologica (da aprile a novembre, le trappole per zanzare, posizionate strategicamente, permettono di monitorare la presenza dei vettori e l'eventuale circolazione del virus tra di essi); sorveglianza sierologica su uccelli stanziali (vere sentinelle della malattia, vengono monitorati per rilevare precocemente la circolazione virale nell'ambiente); sorveglianza su uccelli selvatici morti (l'analisi di esemplari rinvenuti senza vita contribuisce a tracciare la diffusione del virus); sorveglianza clinica e sierologica negli equidi (un'attenzione costante è dedicata ai cavalli, i quali possono manifestare segni neurologici in caso di infezione, fornendo un ulteriore indicatore della circolazione virale). "Questo approccio integrato permette di rilevare tempestivamente ogni segnale della presenza del virus, consentendo alla Regione e all'Azienda Usl Umbria 1 di attivare con prontezza tutte le azioni di prevenzione e controllo necessarie, prima che la malattia possa manifestarsi nella popolazione" conclude la nota.