LUCA FIORUCCI
Cronaca

Telecamera nascosta. Filma l’ex moglie nell’intimità. Poi diffonde i video nella chat dei familiari

Perugia, il giudice per le indagini preliminari ha disposto la detenzione in carcere per un 59enne su cui gravava il divieto di avvicinamento all’ex consorte per maltrattamenti

Disposta la custodia cautelare in carcere

Disposta la custodia cautelare in carcere

Perugia, 16 settembre 2025 – Avrebbe filmato di nascosto la ex moglie anche in momenti intimi, dopo aver nascosto una telecamera nella sua camera da letto. E, dopo aver lungamente minacciato di farlo, avrebbe diffuso i video della donna, tramite chat, ai familiari. Dopo la nuova querela depositata dalla presunta vittima e le successive indagini, il giudice per le indagini preliminari di Perugia ha disposto, aggravando la misura cautelare, la detenzione in carcere a carico dell’uomo, 58 anni, su cui gravava un divieto di avvicinamento alla ex consorte in seguito a un’indagine per maltrattamenti in famiglia.

Dopo aver scontato una condanna per altri reati, i due si sarebbero ritrovati a vivere insieme da separati in casa. Rapporti molti tesi, secondo quanto ricostruito dall’indagine che aveva portato l’uomo a essere indagato per maltrattamenti in famiglia, visti i ripetuti esplodi di minacce nei confronti dalla ex moglie e della madre di lei, e le aggressioni subite perché la donna voleva interrompere la relazione. Minacce per sfuggire alle quali la ex moglie si era anche rifugiata in una struttura di assistenza.

In una circostanza, sempre secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’ex marito avrebbe impugnato un coltello per spaventarla, le avrebbe messo una mano sulla bocca per non farla urlare e le avrebbe stretto le braccia fino a procurarle dei lividi. I maltrattamenti si sarebbero protratti dal 2017 al 2025. Come detto, a fronte del divieto di avvicinamento già in essere, si è aggiunta una nuova querela depositata dalla presunta vittima, assistita dall’avvocato Sara Pievaioli dove veniva rilevata la diffusione di immagini e video espliciti. Una circostanza che si aggiunge e aggraverebbe i fatti già contestati nel fascicolo per maltrattamenti. Fascicolo dove emergeva già come l’indagato avrebbe spiato la moglie e i figli minori attraverso più telecamere nascoste, piazzate anche nelle camerette dei bambini e nell’automobile.

Le immagini più delicate, in base alla querela con la quale la ex ha integrato le accuse, come detto, sarebbero state non solo registrate, ma anche diffuse, aggravando gli elementi a suo carico. Da qui la richiesta di una misura più severa, accordata dal giudice per le indagini preliminari.