La Spezia, 15 agosto 2025 – Si è avvalso della facoltà di non rispondere Umberto Efeso. Dopo aver accoltellato la moglie Tiziana Vinci ed essersi costituito ai carabinieri di Ceparana ha incontrato in tarda serata in caserma a Spezia i suoi legali Andrea Buondonno e Nunzio Gallo. Ma non ha poi risposto alle domande del sostituto procuratore Claudia Merlino. Domani, sabato, il gip Tiziana Lottini procederà all’interrogatorio di garanzia in carcere e contestualmente alla convalida dell’arresto. Gli avvocati del foro spezzino sono rientrati nella notte dalle ferie, contattati dai carabinieri proprio perché conoscevano la situazione dell’assistito dalla scorsa primavera quando il suo rapporto coniugale era improvvisamente degenerata. La moglie Tiziana Vinci lo aveva denunciato ai carabinieri, impaurita dai diversi messaggi telefonici minacciosi ricevuti. Da quanto emerge non c’erano mai stati episodi di violenza fisica ma un atteggiamento minaccioso verbale che aveva comunque spaventato la donna tanto da spingerla a rivolgersi ai carabinieri.

Lo scorso 4 giugno il giudice aveva disposto il divieto di avvicinamento alla donna e l’applicazione del braccialetto elettronico. Nel frattempo Tiziana si era trasferita a Follo a casa di uno dei figli mentre Umberto aveva ottenuto, dietro istanza dei suoi legali, di rientrare nell’abitazione di Bolano divisa insieme a un altro figlio. L’altra mattina Umberto Efeso si è presentato alla villa di via Genova dove la moglie prestava servizio come collaboratrice domestica. Anche Umberto conosceva bene la casa e aveva le chiavi di ingresso per questo la donna se lo è trovato davanti. Era presente un’altra collaboratrice che ha assistito all’aggressione, non potendo fare nulla per evitare i fendenti sferrati con un coltello. L’uomo è fuggito in automobile per poi presentarsi un’ora dopo alla stazione dei carabinieri di Ceparana. Nella villa sulla collina sono arrivati i mezzi di soccorso e il medico del 118 ha tentato per quasi un’ora di tenere in vita la povera Tiziana ma il suo cuore non ha retto. Umberto Efeso ha raccontato ai militari la sua follia e dopo una perquisizione domiciliare lo hanno trasferito nel pomeriggio alla caserma del comando provinciale dei carabinieri.
Gli avvocati Buondonno e Gallo lo hanno incontrato intorno alle 23 trovando un uomo confuso e disconnesso dalla realtà. Soltanto a sprazzi ha ricordato la mattinata, l’incontro con Tiziana all’interno della villa e la lite senza però ricordare con esattezza l’arma utilizzata per colpirla mortalmente. Un black out alternato a ricordi di vita insieme e episodi lontani nel tempo e al rapporto instaurato con i sei figli. Una famiglia apparentemente unita e solida fino alla scorsa primavera. Umberto 58 anni e Tiziana 54 sono entrambi originari di Taranto e sono arrivati a Spezia giovanissimi. L’uomo ha trovato lavoro nell’azienda di trasporti Laghezza svolgendo il ruolo di autotrasportatore. Una persona che godeva della massima fiducia anche da parte del titolare, Alessandro Laghezza, che in diverse occasioni gli aveva chiesto anche collaborazioni in piccoli interventi di manutenzione alla sua casa. Per questo la conosceva bene e probabilmente era riuscito anche a avere una copia delle chiavi di ingresso o comunque essere a conoscenza di come poter fare accesso. I figli cresciuti con sani principi si sono realizzati nella vita e nella professione ricoprendo ruoli stabili, chi nelle forze dell’ordine oppure nella pubblica amministrazione. A giugno le frizioni sono esplose tanto che Tiziana aveva deciso di denunciare il marito. Un procedimento ancora in corso ma che gli avvocati dell’uomo contavano di chiudere con un patteggiamento.
Richiesta subordinata anche alla partecipazione a corsi per uomini maltrattanti. Poche settimane fa Umberto Efeso aveva ricevuto anche un ammonimento da parte del Questore. Un atto subordinato alla presentazione della querela con il quale si informa di tutte le conseguenze, compresa la sospensione della patente, in caso di inosservanza delle prescrizioni imposte dal giudice.