
Il consigliere regionale Nilo Arcudi ha presentato un’interrogazione alla Giunta «sulla pratica dell’overbooking»
Overbooking, liste d’attesa ed elisoccorso. Di nuovo la Sanità umbra nel mirino dell’opposizione. Il consigliere regionale Nilo Arcudi (Tesei presidente-Umbria civica) prima di tutto fa sapere di aver presentato una interrogazione alla Giunta regionale "sulla pratica dell’overbooking nel sistema sanitario. La denuncia di Cimo-Fesmed Umbria è chiara – rimarca Arcudi -: l’overbooking (intesa come il sistematico sovraccarico delle agende cliniche senza estensione dei tempi dedicati, ndr), introdotto senza confronto con i medici, sta causando sovraccarichi di lavoro e un peggioramento del clima nelle strutture".
Basandosi "sul diritto alla salute garantito dall’articolo 32 della Costituzione", Arcudi sottolinea che "soluzioni tampone rischiano di aggravare le criticità anziché risolverle, a discapito di personale e pazienti. Per questo chiediamo alla Giunta regionale di sapere: chi ha autorizzato l’overbooking e su quali dati si basa la sua efficacia; quali misure urgenti la Regione intende adottare per tutelare il personale; se l’Esecutivo non ritenga opportuno interrompere questa pratica, puntando su soluzioni strutturali come potenziamento degli organici, ottimizzazione del Cup e utilizzo mirato della libera professione. È fondamentale – conclude Arcudi - che la Regione dia risposte chiare e adotti impegni concreti per una sanità efficiente e rispettosa di tutti".
I consiglieri di opposizione poi, puntano il dito sull’accordo relativo all’Elisoccorso e alla possibilità di utilizzarlo in condivisione con la Toscana. "Grazie all’impegno della Giunta Tesei, – affermano – si è costruito un sistema autonomo, efficiente e pienamente integrato nella rete regionale di emergenza. Con il protocollo voluto dalla presidente Proietti, si fa un passo indietro di anni e il soccorso sanitario dell’Umbria viene subordinato alle esigenze della Toscana. Una scelta che rischia di compromettere gravemente efficienza e tempestività, due elementi fondamentali che, in questi anni, hanno permesso di salvare vite umane e garantire interventi rapidi su tutto il territorio. Numerose perplessità riguardano la parte dell’accordo relativa alla sanità. I cittadini dell’Alto Tevere e quelli del Trasimeno rischiano di essere dirottati verso le strutture sanitarie toscane – aggiungono – , un segnale evidente del fallimento gestionale della sanità umbra sotto la guida della sinistra. La presidente Proietti, dopo aver raddoppiato in pochi mesi le liste di attesa, tenta ora di coprire le proprie responsabilità mascherando l’inefficienza come ‘collaborazione interregionale’. Ma dietro questa retorica si cela la realtà di un sistema locale depotenziato, che rinuncia a curare i propri cittadini affidandoli ad altre regioni".