
Ancora tempi lunghi a causa del “nodo“ delle liste d’attesa che. non è stato sciolto
Le richieste per prestazioni sanitarie sono in crescita rispetto allo stesso anno e le liste di attesa si sono allungate. Alla Regione mancano i 7 milioni che l’anno scorso stanziò il Governo e questo sta iniziando a pesare sullo smaltimento delle liste stesse e allunga l’elenco di chi è inserito nel cosiddetto Percorso di tutela (ben 87mila persone), la pre-lista in cui si viene inseriti nel momento in cui si chiede una prestazione sanitaria al pubblico, senza che venga fissata una data. Di sicuro nei primi mesi di questo 2025 però, la ‘produttività’ della sanità migliorata, riuscendo a rispondere a 26mila prestazioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il punto è stato fatto durante la riunione dell’Osservatorio regionale per i tempi d’attesa, istituito lo scorso 4 giugno. L’incontro ha visto la partecipazione di tutti i componenti dell’organismo, ed è stato presieduto dalla direttrice regionale Salute e Welfare Daniela Donetti. Venendo al dunque, è stato sottolineato che ad aprile del 2024 furono state assegnate alle aziende sanitarie risorse pari allo 0,4 per cento del Fondo, oltre 7 milioni, per acquistare dal privato accreditato convenzionato un numero di prestazioni pari a oltre 36mila. Quest’anno questi finanziamenti statali non sono stati ancora erogati.
A questo si aggiunge l’alto incremento di richiesta di prenotazioni per un numero di prestazioni pari a 36.328. In conclusione, la domanda aggiuntiva di prestazioni nel 2025 rispetto al 2024, incide sul numero dei percorsi di tutela che al 3 giugno erano pari a 87.557, "al netto degli effetti positivi che si sarebbero potuti raggiungere con i fondi statali dello 0,4%". Alla luce di questi numeri, nonostante il grande sforzo del settore pubblico e in assenza del finanziamento di risorse statali, oltre all’importante lavoro fatto dai professionisti che hanno aumentato la produttività del solo pubblico di oltre 26 mila prestazioni in più, si rileva comunque che l’incremento delle richieste di prenotazioni rispetto all’anno precedente di ben 36 mila incide sullo smaltimento delle liste. Per comprendere al meglio gli elementi su cui l’Osservatorio deve lavorare ecco una serie di dati: da dicembre 2024-aprile 2025 ci sono state 36.328 prenotazioni in più rispetto allo stesso periodo di riferimento, e cioè dicembre 2023-aprile 2024.
Nel 2025 sono state ampliate le disponibilità per recuperare le prestazioni degli anni 2024 e precedenti, al 1° gennaio 2025, pari a 71.237, mentre al 1° gennaio 2024 le prestazioni residuali rispetto agli anni precedenti erano pari a 45.931; ovvero al 1° gennaio 2025 si registravano 25.306 prestazioni residuali in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
M.N.