PAOLO IPPOLITI
Cronaca

Spari e terrore a Verna. È ancora caccia all’uomo. L’aggressore ha un volto

Ricerche in tutta Italia, nuovi dettagli sull’agguato di via Nestore .

Ricerche in tutta Italia, nuovi dettagli sull’agguato di via Nestore .

Ricerche in tutta Italia, nuovi dettagli sull’agguato di via Nestore .

UMBERTIDE – La caccia all’uomo continua. È ancora latitante il cittadino albanese, ritenuto responsabile della sparatoria di Verna. I carabinieri che gli stanno dando la caccia sanno tutto di lui e dei presunti complici, le cui foto segnaletiche sono appese in tutte le caserme e le questure d’Italia. I carabinieri hanno passato intanto al setaccio tutti i luoghi di spaccio di Umbertide e dell’Alto Tevere, ma le indagini coinvolgono tutto lo Stivale: l’uomo in fuga è considerato altamente pericoloso e gli inquirenti stanno lavorando giorno e notte per fargli terra bruciata intorno.

Intanto emergono altri dettagli sulla sparatoria, che assume sempre di più i contorni di un regolamento di conti tra bande. Due le auto – un’Alfa Romeo e una Fiat Punto - a giungere sul luogo dell’agguato in via Nestore, di cui una con a bordo l’aggressore armato di una pistola di grosso calibro. L’uomo ha scaricato addosso a un gruppetto di connazionali l’arma, un’automatica calibro 45, ferendone due in modo grave. Il fatto è accaduto nella frazione di Verna, in un piazzale tra un supermercato e una rivendita di vini: l’aggressore ha aperto il fuoco da breve distanza crivellando un 29enne, raggiunto da 5 colpi al torace e uno ad una gamba, sparato quasi a bruciapelo, e un 34enne, raggiunto da un proiettile che attraversando il gomito è penetrato nel fianco. Ha un polmone collassato e gli è stata asportata la milza. Entrambi sono ricoverati in prognosi riservata, il primo all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, il secondo a Città di Castello. A Verna e in tutto l’umbertidese la gente è spaventata. In molti conoscevano gli albanesi coinvolti, alcuni dei quali con precedenti di polizia.

Sui social intanto divampa la polemica. I post, centinaia e centinaia, puntano il dito sulla immigrazione incontrollata, sulla politica "complice" o incapace, sulla sicurezza che latita. Certo è che non si può non riflettere sull’arroganza e il senso di impunità di malviventi che, in pieno giorno, non anno remore a sparare in mezzo alla gente, sentendosi ormai padroni di un territorio. Come vale la pena di analizzare come ad Umbertide – e non solo purtroppo – la cocaina piaccia, e pure troppo. Scrive su Fb un padre con amara ironia: "Houston sveglia, abbiamo da anni un problema drammatico con la cocaina. Forse, finché non capiremo che la questione è la domanda più che l’offerta, saremo destinati a liquidare tutto in discussioni stucchevoli da stadio di terza categoria".

Pa.Ip.