
L’ex Inpdap in via Largo Cacciatori delle Alpi
Chiedono di riempire gli immobili dismessi disseminati in città molti dei messaggi lanciati sui manifesti bianchi di vario formato che Edicola 518 ha affisso in ogni angolo di Perugia. Si tratta della campagna di lancio del progetto “L’Edicola che vorrei”, che in un percorso di avvicinamento al decennale dell’apertura del chiosco sulle scalette di sant’Ercolano, che ricorrerà il 1 giugno 2026, ha comprato centinaia di spazi di affissione, destinati all’uso commerciale per trasformarli in bacheche aperte all’intervento pubblico, poiché sui manifesti si possono appuntare suggestioni, poesie, polemiche, idee, sfregi e previsioni. L’obiettivo è chiaro: stimolare un dibattito sul futuro della città, anche perché dicono gli organizzatori "Se non siamo noi a scrivere il destino di Perugia qualcuno lo farà al posto a nostro, e potrebbe non piacerci".
E così tra i vari spunti lanciati dagli abitanti riaffiora quello della rigenerazione urbana. Una nota molto dolente. Basta fare un giro per il semicentro, dove regnano strutture abbandonate, pubbliche e private, in una sfilata di ex destinazioni d’uso.
Ex Inpdap, ex Lilli, ex Fiat, ex carceri, ex dispensario, ex Inps, ex Coin, ex sede della circoscrizione Pallotta, l’ex mattatoio di via Palermo: una sfilata di occasioni perse, di contenitori vuoti dove il degrado ha preso il posto di uffici, sale d’attesa, negozi, spazi per l’intrattenimento.
Tornando alla lista degli ex, di recente alcuni residenti della zona hanno denunciato la situazione in cui versa lo stabile che un tempo ospitava gli uffici dell’Inpdap a Largo Cacciatori delle Alpi. Attualmente ad uso direzionale, l’immobile è disponibile e aperto a possibili modifiche di destinazione d’uso. La struttura, blindata da grate e transenne di legno per evitare che diventi rifugio di sbandati e senza tetto, fa parte del pacchetto per ridare nuova vita agli edifici pubblici con l’aiuto di investimenti privati. Il progetto è gestito da “REgenera“ di Invimit sgr e punta infatti alla sinergia mista per "sostenere il fabbisogno finanziario degli immobili, contribuendo agli interventi di rigenerazione". Ma finora nessuno si è fatto avanti.
Silvia Angelici