
La denuncia di Luigino Orazi, esponente di “Umbertide civica“ ed ex radiologo in forza al reparto
Medici e radiologi costretti a barcamenarsi tra esami, diagnosi e attività di sportello. Accade nel reparto di Radiologia dell’ospedale umbertidese, dove da tempo, in alcuni giorni, un cartello invita gli utenti a non suonare il campanello e di attendere l’arrivo di un tecnico o (addirittura) del medico che effettui l’accettazione o restituisca un risultato. Questo perché manca il personale amministrativo. Un avvisto segnalato da tanti, testimone di una situazione di disagio che Luigino Orazi, esponente di “Umbertide civica“ ed ex radiologo in forza al reparto, denuncia. Già perché – dice – questa non è l’eccezione, ma la regola dai primi di giugno ad oggi. "Un addetto che rientrerà ad agosto (se va bene, dato che dovrà prendere anche le ferie) – dice Orazi – aveva comunicato a gennaio la sua assenza ma nessuno lo ha sostituito. Considerando la grande mole di esami che la Radiologia svolge, ciò significa che il tecnico o il medico addetti agli esami radiologi devono alternare il proprio lavoro con l’attività di sportello o il telefono". Un compito da amministrativi insomma che finisce per appesantire e complicare il lavoro di diagnostica. "Una situazione analoga – rimarca Orazi – si verifica al Pronto soccorso, dove mancano gli infermieri (ne è presente solo uno ogni turno) e si dove rischia per questo di eliminare una turnazione. La carenza di personale al Pronto soccorso – insiste Orazi – è nota da tempo. Un infermiere andrà presto in pensione e ancora non si parla di sostituzioni". Orazi attacca: "Se sul piano politico le cose sono cambiate, ciò non è accaduto su quello amministrativo. Il centro sinistra ha vinto le regionali facendo leva sui problemi della sanità, annunciando riforme, liste di attesa azzerate, migliorie organizzative nuove assunzioni e potenziamento della sanità pubblica, ma quanto avviene ad Umbertide (e non solo) è la prova che dopo dieci mesi si continua a brancolare nel buio. La situazione locale e della gran parte della sanità regionale è frutto della mancanza di dialogo e della differenza di obbiettivi tra amministratori e sanitari. Nei reparti si combatte ogni giorno con la carenza di personale e nel contempo con l’aumento di richieste di prestazioni, mentre gli amministratori lottano per far quadrare i conti e risparmiare. Sullo sfondo c’è una politica che tenta di aggiustare qualcosa qua e là solo per interesse elettoralistico".
Pa.Ip.