
Giornata ad altissima tensione nel carcere di Terni dove i detenuti hanno dato vita a una violenta rivolta
TERNI - Pomeriggio da incubo nel carcere di Terni, dove, nel primo pomeriggio è scoppiata una rivolta dei detenuti, per far fronte alla quale, un agente di polizia penitenziaria è rimasto ferito. La sommossa è scoppiata quasi in contemporanea con i disordini che si sono verificati nel penitenziario di Spoleto. “La protesta è nata a seguito di un litigio durante una videoconferenza familiare di un detenuto, il quale, in preda alla disperazione, si è procurato un taglio alla gola. Un altro detenuto straniero, presente nei dintorni dello stesso reparto ha interpretato il gesto come una reazione a presunti maltrattamenti da parte del personale penitenziario anziché a motivi personali. Questa falsa convinzione ha innescato immediati disordini, rapidamente estesi a tutta la sezione di media sicurezza”. Così ricostruisce l’origine dei disordini, Fabrizio Bonino, segretario per l’Umbria del Sappe, che torna a denunciare le criticità umbre. I danneggiamenti hano interessato telecamere, suppellettili e impianti elettrici. Sono stato appiccati incendi in più zone. Un agente ha riportato una ferita alla testa. Dopo ore di tensione gli agenti hanno ripreso il controllo dell’area isolando il reparto e utilizzando dispositivi di sicurezza per sedare la rivolta. In serata, riferisce ancora Bonino, “tutti i detenuti coinvolti sono stati divisi e trasferiti nei passeggi dell’istituto a gruppi per una perquisizione generale, Il reparto è inagibile a causa dei danni strutturali”. A Spoleto, la situazione era stata riportata alla calma dopo un’ora Anche qui, un reparto distrutto dalla violenza dei detenuti, scatenata, secondo il Sappe, per motivi pretestuosi. “Si pensi che persino alcuni familiari di detenuti ci hanno contattato per avere notizie sulla situazione“ sottolinea Bonino. Gli agenti della penitenziaria sono dovuti ricorrere agli idranti per contenere i detenuti e spegnere diversi incendi.