
Da giovedì il direttore reggente del carcere di Sollicciano è Valeria Vitrani
di Pietro Mecarozzi
Da giovedì scorso il direttore reggente del carcere di Sollicciano è Valeria Vitrani. La dirigente prende il posto di Mariateresa Gianpiccolo, che in questo periodo si è ’sdoppiata’ alla guida di due carceri, la “Ranza” di San Gimignano e quello di Firenze, e che molto probabilmente sarà ricollocata al comando della casa circondariale di Livorno. Per Vitrani si tratta di una promozione lampo: con Valentina Angioletti in questi mesi post Tuoni hanno condiviso il ruolo di vice direttori titolari.
L’atto del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è entrato in vigore da ieri: Vitrani, secondo quanto trapela, sarà la direttrice almeno fino a fine estate. A quel punto il ministero della Giustizia – dopo il concorso – dovrà indicare un nome definitivo per la posizione. Per Sollicciano, infatti, in quanto carcere di primo livello, servirà una figura di esperienza, in grado anche di affrontare tutte le criticità che lamenta l’istituto.
Vitrani, fino ad oggi, ha saputo con l’aiuto di Angioletti gestire con merito un penitenziario complesso come Sollicciano. Gode di rispetto nell’ambiente, e non è escluso che la sua reggenza possa durare fino alla fine del 2025.
Intanto, rimangono da concludere gli interventi di manutenzione già avviati. Nell’ultima intervista al nostro giornale, Virani ha spiegato che è stata "risistemata la prima sezione" detentiva. E che "sono in fase di avvio ulteriori interventi di edilizia e idraulica nel quarto blocco, mentre si sono concluse le opere di sostituzione degli infissi in un’altra sezione, appannaggio però del
Mit".
Quanto ai lavori del 2023 che non hanno risolto il problema delle infiltrazioni. "C’è un contenzioso in atto, e la competenza è del Dipartimento in quanto ’macro lavoro’ con un importo elevato – ha aggiunto –. I lavori sono comunque bloccati, ma ci hanno assicurato che riprenderanno".
Negli ultimi giorni, Sollicciano è salito alle cronache per essere stato il carcere che ha ospitato un detenuto di 94 anni. L’uomo ha passato dietro le sbarre sei giorni e cinque notti, per poi essere ammesso alla detenzione domiciliare con un’ordinanza di urgenza.
La settimana scorsa si è verificato anche un incendio in una cella: in quel caso due detenuti hanno appiccato le fiamme con materassi e stracci. Un agente della polizia penitenziaria è rimasto intossicato (20 i giorni di prognosi).
Insomma, le sfide che la nuova direttrice reggente ha di fronte sono molte. Compresa la battaglia allo spaccio di droga alla questione dei suicidi. Nel 2025 a Sollicciano ci sono stati già tre morti: un 25enne egiziano che si è tolto la vita il 3 gennaio e un 39enne romeno lo scorso 15 febbraio, mentre un 34enne italiano è deceduto per overdose.