Firenze, 9 giugno 2025 – Momenti di paura a Sollicciano. Due giovani detenuti di origini magrebine, intorno alle 14.30, hanno appiccato un incendio in una cella della sezione accoglienza. I motivi del gesto sono ancora da chiarire, anche se dalle prime ricostruzioni la situazione sarebbe degenerata a causa della mancanza di tabacco e quindi all’impossibilità per i due di fumare. Per protesta hanno quindi dato alle fiamme quanto avevano intorno: mobili, materasso, stracci e la plastica della plafoniera.
Tra i corridoi del penitenziario fiorentino è subito partito l’allarme e la sirena ha cominciato a strillare. Un gruppo di agenti della polizia penitenziaria è prontamente intervenuto. Messi in sicurezza i due detenuti, che da giorni stavano creando problemi, il fuoco è stato domato con gli estintori. Il fumo e la schiuma ignifuga hanno creato una cappa tossica nel reparto: molti agenti hanno accusato tosse e bruciori, uno di loro, 26 anni, è stato soccorso dall’ambulanza per problemi respiratori, e trasportato in codice giallo all’ospedale Torregalli. Altri colleghi si sono fatti visitare dai medici, dopo essersi recati al pronto soccorso con i proprio mezzi. La situazione è subito rientrata, e non c’è stato bisogno dell’intervento dei vigili del fuoco, inizialmente allertati dagli uffici del penitenziario.
Solo quattro giorni fa, si è verificata un’altra aggressione nel reparto giudiziario maschile, dove un detenuto, mentre stava rientrando in cella, ha colpito un agente di polizia penitenziaria con un pugno sul volto e poi con un ferro appuntito sul braccio. Un’aggressione improvvisa, inaspettata. Grazie all’allarme anti-aggressione e all’intervento di altri agenti, si è scongiurato un epilogo più grave, bloccando l’aggressore che non accennava a fermarsi.
A darne notizia è stata la segretaria territoriale Firenze della Uil-Pa, Laura Pierini: “L’ennesimo episodio di violenza nei confronti del personale di polizia penitenziaria. Eventi di cui talvolta non si dà notizia, per non sembrare faziosi se non ripetitivi - ha spiegato –. La situazione negli istituti penitenziari è sempre più ingestibile. Minacce, aggressioni, rivolte e atti turbativi di ogni genere all’interno dei reparti a cui si aggiunge un degrado strutturale e di mancanza di igiene che mettono a rischio l’incolumità sia del personale di polizia penitenziaria che gli altri detenuti”.
Antonio Mautone, segretario generale territoriale Uil-Pa di Firenze, ha aggiunto: “La mancanza di una direzione stabile accresce il senso di precarietà e del vivere giorno per giorno, senza prospettive di miglioramento. Anni di denunce sulle condizioni di degrado e abbandono della struttura anche in termini di risorse umane a cui seguono con regolarità visite ed ispezioni che ad oggi non hanno portato a maggiore sicurezza né a un miglioramento in termini di dignità lavorativa né di vita per le persone detenute della qualità di vita e lavorativa”.
Pie.Meca.