ALBERTO CECCONI
Cronaca

"Ripristinare l’accesso libero in Comune"

GUALDO TADINO - Occorre ripristinare l’accesso libero agli uffici comunali, almeno in alcune giornate o fasce orarie settimanali: "il digitale...

GUALDO TADINO - Occorre ripristinare l’accesso libero agli uffici comunali, almeno in alcune giornate o fasce orarie settimanali: "il digitale...

GUALDO TADINO - Occorre ripristinare l’accesso libero agli uffici comunali, almeno in alcune giornate o fasce orarie settimanali: "il digitale...

GUALDO TADINO - Occorre ripristinare l’accesso libero agli uffici comunali, almeno in alcune giornate o fasce orarie settimanali: "il digitale sia una possibilità, non una barriera". Lo sostiene il gruppo consiliare di minoranza, Rifare Gualdo, guidato da Simona Vitali (nella foto) che ha presentato sul tema un proprio ordine del giorno. E entrare nel palazzo comunale e negli uffici per accedere ai servizi pubblici "è sempre più subordinato alla prenotazione online, anche per operazioni semplici o urgenti. Una modalità organizzativa che, anziché semplificare, sta diventando un ostacolo per molti cittadini, specialmente per chi non ha dimestichezza con gli strumenti digitali. Il digitale è uno strumento utile, ma non può essere l’unico canale per entrare in contatto con la pubblica amministrazione. Il Comune è la casa di tutti e deve restare accessibile a chiunque, anche a chi non è in grado di prenotare online".

La proposta del gruppo di minoranza "nasce dalla constatazione che la prenotazione obbligatoria per ogni servizio rischia di discriminare proprio le fasce più deboli, anziani, persone fragili, cittadini privi di connessione internet o di dispositivi adeguati. In un Comune come Gualdo Tadino, dove la dimensione umana e di prossimità dovrebbe essere un valore, perché non siamo a chiamati a gestire un’utenza da metropoli, questo approccio appare non solo sproporzionato, ma anche profondamente ingiusto. Il digitale può e deve rappresentare una possibilità in più, non un filtro che seleziona chi può accedere ai servizi e chi resta fuori. È la pubblica amministrazione che deve adattarsi ai cittadini, non il contrario".