
Eccezionale successo di visitatori nel lungo ponte di Ferragosto. Modigliani porta 2296 presenze alla Galleria Nazionale dell’Umbria.
L’arte di Ferragosto trionfa nei musei umbri. Il lungo ponte per la festa dell’Assunta registra un eccezionale successo di visitatori che da giovedì 14 a domenica 17 agosto hanno affollato i Musei statali umbri. Il patrimonio artistico del Cuore Verde continua dunque ad attrarre, complice un’offerta artistica variegata e adatta a diversi tipi di pubblico, insieme all’apertura straordinaria e compatta di tutte le strutture.
I numeri forniti dai Musei nazionali di Perugia-Direzione regionale Musei nazionali Umbria parlano chiaro: 2296 sono stati i visitatori alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, seguita dalla Rocca Albornoziana di Spoleto che mette a segno 1314 presenze. Sul podio un altro gioiello di Spoleto, il Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano con 693 presenze, molto bene anche Palazzo Ducale di Gubbio, ammirato da 436 persone. Entrando nello specifico, la Galleria Nazionale dell’Umbria si conferma irresistibile polo d’attrazione con un trend positivo che va avanti ormai da tempo. A calamitare l’interesse del pubblico (umbri e turisti) è di certo il “Nu couché“ di Amedeo Modigliani, il nuovo “Capolavoro a Perugia“ proveniente dalla Collezione Permanente della Pinacoteca Agnelli di Torino. La mostra si conferma attrazione dell’estate, al punto che per tre venerdì (29 agosto e poi 5 e 12 settembre) la Galleria resta aperta fino alle 23 con visite guidate gratuite all’opera by night. Pochi i posti ancora disponibili, con prenotazione obbligatoria alla mail: [email protected]. E insieme a Modigliani, da non perdere l’esposizione fotografica “Gianni Berengo Gardin fotografa lo studio di Giorgio Morandi” e, ovviamente, la straordinaria collezione permanente del museo.
Anche alla Rocca Albornoz di Spoleto c’è una grande mostra dietro il boom di presenze: è l’esposizione ‘diffusa’ Segni di Speranza dai luoghi del Sisma, che fino al 21 settembre è aperta in tre sedi: oltre al Salone d’Onore della fortezza, il percorso coinvolge la Basilica di Sant’Eufemia e il Salone Barberini del Museo Diocesano in un itinerario dell’arte ritrovata con cinquanta opere sottratte al terremoto e restituite alla loro originaria bellezza grazie alla perizia degli esperti e alla generosità dei mecenati in una strepitosa sinergia istituzionale.
Sofia Coletti