CRISTINA CRISCI
Cronaca

Morìa di pesci nel fiume Tevere, scattano protocolli e indagini Arpa

Oltre 100 esemplari trovati senza vita a Promano. “Prelevati campioni per ulteriori analisi di laboratorio”

Circa 100-150 esemplari senza vita, in gran parte appartenenti alla specie barbo

Circa 100-150 esemplari senza vita, in gran parte appartenenti alla specie barbo

Città di Castello (Perugia), 6 luglio 2025 – Sono in corso le analisi specifiche di Arpa per individuare la causa che ha portato alla moria di pesci nel fiume Tevere a Promano. “I dati raccolti finora non mostrano anomalie, con livelli di ossigeno disciolto e temperatura nella norma, tuttavia a fini precauzionali, sono stati prelevati campioni per ulteriori analisi di laboratorio”.

La segnalazione è arrivata nella mattina di venerdì 4 luglio da parte di un pescatore della zona che ha immediatamente fatto scattare i protocolli previsti dalle nuove linee guida regionali per la gestione delle morie di fauna ittica. Sul posto sono intervenuti gli operatori dell’Arpa Umbria, il Servizio Sanità Animale della Usl Umbria 1 e la Polizia provinciale, che hanno confermato la presenza “di circa 100-150 esemplari senza vita, in gran parte appartenenti alla specie barbo, con una minor presenza di cavedani. Tra gli animali recuperati figurano sia esemplari giovani che adulti, alcuni dei quali di oltre 2 chilogrammi di peso”, si legge in una nota di Arpa. I pesci si trovavano accumulati in una zona di calma del fiume, subito dopo un piccolo salto in località Promano.

Secondo quanto riferito dal pescatore, alcuni esemplari sarebbero stati trasportati dalla corrente, suggerendo che l’episodio possa essere avvenuto più a monte.

Arpa ha effettuato i primi controlli sui parametri ambientali e sull’acqua, sia grazie al monitoraggio continuo garantito dalla centralina fissa situata a Santa Lucia, circa 6 km a monte, sia con campionamenti diretti. Campioni delle varie specie presenti sono stati prelevati dalla Usl 1 e saranno analizzati all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria-Marche per accertare le cause della moria. La Usl come di competenza ha provveduto a informare il comune di Città di Castello per la rimozione delle carcasse mentre la Polizia provinciale è impegnata nell’ispezione di ulteriori tratti del fiume e dei suoi affluenti, su entrambe le sponde, al fine di verificare eventuali altri casi di moria o la presenza di possibili sversamenti illeciti.

“Questa prima applicazione delle nuove linee guida regionali si è dimostrata efficace, consentendo un intervento tempestivo, coordinato e strutturato tra tutti gli enti coinvolti”, si legge ancora nella nota di Arpa.