CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

Orvieto è caso nazionale. Muore commerciante di 66 anni: “Cercati invano i defibrillatori”

La sindaca Tardani: “La convenzione tra l’associazione Amici del cuore che aveva promosso e sostenuto il progetto della città cardioprotetta non venne in realtà mai firmata”

La sindaca di Orvieto Roberta Tardani

La sindaca di Orvieto Roberta Tardani

Orvieto, 15 giugno 2025 – C’era una volta la città cardioprotetta ed ora c’è solo un gioco politico allo scaricabarile mentre Orvieto finisce nelle trasmissioni televisive in prima serata per l’imbarazzante fallimento di quello che, sulla carta, avrebbe dovuto essere un progetto all’avanguardia. Come spesso accade nelle più sconfortanti vicende di inconcludenza e sperpero di denaro, c’è voluta una tragedia per far accendere di nuovo i riflettori sull’ambiziosa iniziativa di fare di Orvieto una città all’avanguardia nella cardioprotezione.

Dopo la morte per arresto cardiaco del commerciante 66 enne Massimo Burla ora la discussione sul fallimenti di quel costoso progetto è diventato il tema del giorno, soprattutto dopo che le telecamere di due trasmissione Mediaset si sono occupate del caso, incalzando anche la sindaca Tardani. Quest’ultima, intervenendo in Consiglio comunale, ha rigettato ogni responsabilità sul suo predecessore Giuseppe Germani e sull’amministrazione di centrosinistra. Nel frattempo tutti i gruppi di minoranza hanno presentato una mozione per chiedere che i defibrillatori vengano installati sulle auto della polizia locale, in maniera tale da poter garantire interventi tempestivi. La sindaca spiega che la convenzione tra l’associazione Amici del cuore che aveva promosso e sostenuto il progetto della città cardioprotetta non venne in realtà mai firmata.

“Non ci mai una convenzione – spiega la sindaca – ho fatto l’accesso agli atti e non risulta; il dotto Giampiero Giordano me lo ha confermato. Poi il Comune non fece la manutenzione e il progetto fallì. Non ci fu mai un atto di vandalismo. Fu solo rubato il defibrillatore che stava accanto al bar Hescanas; si sospetta una scolaresca in gita. Ne fu rubato un altro che poi fu consegnato, probabilmente qualcuno pentito, presso la Stazione Carabinieri di Fabro. Oggi i defibrillatori sono intelligenti e non è più obbligatorio avere un attestato di formazione, li possono usare chiunque”.

Intanto la consigliera Roberta Palazzetti va all’attacco dell’amministrazione comunale: “Perché ha lasciato il simbolo di Orvieto cardio-protetta tutti questi anni? – chiede - perché non ha mantenuto la promessa fatta agli orvietani, rispondendo a domande di Striscia la notizia nel 2023, di ripristinare i defibrillatori in città? Perché ha dichiarato a Striscia La Notizia del 2025, “abbiamo implementato due postazioni con defibrillatori nel pozzo di San Patrizio, in questa struttura con personale adibito all’uso, e al duomo, quindi in due punti strategici...”? Perché ha continuato a far utilizzare e diffondere fino a qualche settimana fa mappe della città indicanti Dae inesistenti da anni? E nonostante fosse stato già chiesto di ritirare queste cartine già lo scorso autunno?” chiede Palazzetti.

 Cla.Lat.