CLAUDIO LATTANZI
Cronaca

Emergenze sanitarie. I commercianti si tassano per i defibrillatori in centro

Alcuni li ospiteranno anche nei rispettivi negozi pur di ripristinare i soccorsi. Decisione spontanea dopo il malore che ha ucciso il collega Massimo Burla .

Gianni Mencarelli, per molti anni responsabile del Tribunale dei diritti del Malato, fa il punto della situazione

Gianni Mencarelli, per molti anni responsabile del Tribunale dei diritti del Malato, fa il punto della situazione

I commercianti di Orvieto si tasseranno per poter rimettere in funzione i defibrillatori che sono stati rimossi dopo il fallimento del progetto “Orvieto città cardioprotetta“, avviato anni fa dall’associazione Amici del cuore. Una decisione spontanea, nata da alcuni operatori dopo la morte per infarto del titolare della boutique “Evisia“ Massimo Burla, per fare chiarezza sulla quale sta per essere presentata una denuncia alla magistratura di Terni da parte dell’avvocato della famiglia. Alcuni commercianti si sono detti disponibili anche a collocare i defibrillatori nei propri negozi. Il decesso di Massimo Burla ha scosso molto la sensibilità di numerose persone anche perché non si è trattato di un caso isolato, ma ha fatto seguito ad altri episodi tragici che si erano ripetuti nel tempo. La questione delle emergenze sanitarie è anche al centro della riflessione di Gianni Mencarelli, per molti anni responsabile del Tribunale del malato e da sempre al dentro delle questioni sanitarie.

"Questo ennesimo episodio dimostra chiaramente che nel centro di Orvieto serve un presidio sanitario per interventi di emergenza e non solo per fronteggiare le patologie cardiache-dice Mencarelli-, la presenza di una numerosa popolazione anziana e di un numero di turisti che, in certi periodi dell’anni, diventa particolarmente intensa deve portare le autorità sanitarie e le istituzioni a porsi il problema". Secondo Mencarelli è necessario garantire un servizio "simile a quello che venne effettuato dalle ambulanze della Croce Rossa nell’ex ospedale di piazza Duomo dopo il trasferimento dell’ospedale a Ciconia-aggiunge Mencarelli-, si potrebbe studiare un sistema per intervenire anche nei punti più difficili, ad esempio, con moto o scooter sanitari, ma è necessario che la questione venga discussa per capire cosa sia necessario fare e come". Sul tema del rafforzamento del reparto di cardiologia con la dotazione di un laboratorio di emodinamica si era aperto un dibattito un anno e mezzo fa che poi era stato archiviato quando la precedente amministrazione regionale aveva deciso che l’elisoccorso avrebbe garantito le emergenze cardiache. Adesso che la Giunta regionale intende porre mano al nuovo piano sanitario si tratta di capire se l’argomento possa essere affrontato di nuovo o meno.

Cla.Lat.