REDAZIONE FIRENZE

Camorra in Toscana: dieci arresti per reati fiscali, autoriciclaggio ed estorsione

Operazione della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, condotta con il supporto della Guardia di finanza. Effettuato un sequestro di beni per circa un milione di euro

Guardia di finanza (Foto di repertorio)

Guardia di finanza (Foto di repertorio)

Firenze, 20 maggio 2025 – La Direzione distrettuale antimafia di Firenze, condotta con il supporto della Guardia di finanza, ha portato oggi all'esecuzione di 12 misure cautelari personali e al sequestro di beni per circa un milione di euro.

Il blitz ha interessato le regioni Toscana, Liguria, Campania e Friuli Venezia-Giulia, nel contesto di un'inchiesta che ha svelato l'intreccio tra reati economico-finanziari e criminalità organizzata di stampo camorristico. L'ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze su richiesta della Dda della Procura fiorentina, a seguito di un'indagine che ha fatto emergere un sistema criminale strutturato e operante anche nel centro-nord Italia.

Nel dettaglio, sono state disposte: 5 custodie cautelari in carcere, 5 arresti domiciliari, 2 interdizioni temporanee dal ricoprire cariche direttive in imprese o persone giuridiche. Inoltre, sono stati eseguiti sequestri preventivi, anche per equivalente, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, fino a raggiungere l'ammontare di 1 milione di euro, con l'obiettivo della successiva confisca.

Le imputazioni provvisorie a carico degli indagati includono: associazione per delinquere finalizzata a reati fiscali e auto-riciclaggio, con l'aggravante di agevolare un'organizzazione camorristica in fase di riorganizzazione sul territorio toscano; emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (reati fiscali ai sensi del D.Lgs 74/2000); auto-riciclaggio, aggravato dalla finalità mafiosa; estorsione aggravata dal metodo mafioso, per l'utilizzo di modalità intimidatorie tipiche delle organizzazioni criminali; violazioni della normativa sull'immigrazione (art. 12 del D.Lgs 286/1998), legate a favoreggiamento dell'ingresso o della permanenza illegale di stranieri. Secondo gli inquirenti, al centro dell'inchiesta vi è un gruppo criminale riconducibile alla camorra, che attraverso operazioni fittizie e il reimpiego di capitali illeciti avrebbe cercato di radicarsi e riorganizzarsi in Toscana, utilizzando metodi mafiosi anche per imporre la propria influenza economica e sociale. L'indagine rappresenta un nuovo importante capitolo nella lotta alla criminalità organizzata che, come sottolineano le autorità, non conosce confini geografici e si manifesta anche attraverso raffinati meccanismi economico-finanziari.