
I Comitati del Sì e del No all’opera stradale da mezzo miliardo, sentiti in audizione in Regione. I dati evidenziano quali sono le aree più sensibili. Con le Rampe e gli autovelox potrebbe andar meglio.
Su 82 incidenti registrati lungo i 60 chilometri del Raccordo Perugia-Bettolle, ben 45 (cioè il 55%) si sono verificati nei dieci chilometri più trafficati, quelli nel comune di Perugia, tra Olmo e Ponte San Giovanni. E’ l’ultimo dato disponibile reso noto nel 2023 da Aci e Istat e relativo proprio all’incidentalità nelle principali strade umbre. Un dato tornato di grande attualità con il riaccendersi del dibattito sul Nodo di Perugia, che ha ripreso vigore proprio con le audizioni avviate in Regione in questi giorni.
La grande concentrazione dell’incidentalità sul tratto perugino è dovuta ai forti flussi di traffico che si registrano in quei dieci chilometri, dove ci sono stati anche 72 feriti (su un totale di 103), mentre non si è avuto nessun morto (sui tre totali lungo tutto il Raccordo che misura 60 chilometri). E sempre di numeri si è parlato durante le audizioni, con uno scontro tra i Comitati che vogliono il Nodo e quelli che sono contrari. I primi (Chi salverà Ponte San Giovanni) hanno affermato che che il 75 per cento degli incidenti che si verificano sull’intero tratto della E45 avviene nei 5 chilometri dell’area di Ponte San Giovanni, "situazione che contribuisce a creare l’esondazione del traffico all’interno del centro abitato".
Dato smentito però da quelli di ‘Sciogliamo il nodo di Perugia’: "Dai dati più recenti di localizzazione degli incidenti stradali (rilasciati da Aci, per il 2023 e anni precedenti), è possibile verificare che nel tratto di Ponte San Giovanni (dal km 68 al km 72) nel 2023 – ultimo anno disponibile – sono stati registrati 12 incidenti, che sui 133 registrati su tutta la E45 (Ravenna - San Gemini) rappresenta solo il 9%. E anche sui 63 registrati per il tratto di E45 in provincia di Perugia rappresenta solo il 19%". Una concentrazione importante comunque, dato che la E45 misura 250 chilometri e anche qui dettata dal fatto che la mole di traffico è la più elevata dell’intera statale.
Il Comitato del No ribadisce che nel punto critico (raccordo Perugia-Bettolle) dopo la realizzazione del Nodo "avremmo sul viadotto Volumni una riduzione del traffico del 4% e anche con scenario Nodino + Nodo fino a Corciano a quattro corsie, la diminuzione di traffico sul viadotto non supererebbe l’11%". Ecco forse le Rampe e un paio di autovelox fissi e operativi sul tratto Ponte San Giovanni-Olmo, aiuterebbero – e non poco – a decongestionare il traffico. Ma i politici su questo preferiscono tacere.
M.N.